Quando si parla di educazione, di organizzazione degli spazi, di attività in ambito scolastico, vengono principalmente presi in considerazione due metodi: il metodo Montessori e il metodo tradizionale. Ma quali sono le principali differenze tra i due metodi?
Ecco le più importanti:
– Unicità del bambino: l’educazione montessoriana si basa sul rispetto per i più piccoli, intesi come esseri unici, per i quali è necessario un aiuto allo sviluppo. Quella tradizionale, invece, impone un determinato standard a tutti i bambini, indipendentemente dalla loro indole.
– Collaborazione: in una scuola montessoriana l’insegnante lavora in collaborazione con i bambini, raccogliendo da essi anche degli spunti importanti. In una scuola tradizionale non si da molto spazio agli spunti individuali poiché va seguito un programma curriculare nazionale.
– Movimento: Nella scuola montessoriana i bambini possono apprendere scegliendo il posto in cui stare seduti (o in piedi) e possono anche utilizzare le mani e il corpo per imparare. Nella scuola tradizionale, invece, i bambini stanno seduti sulle loro sedie e imparano guardando la lavagna ed utilizzando libri e schede.
– Autostima: secondo il metodo Montessori ogni bambino deve essere spinto a migliorare con una propria motivazione personale; l’errore viene considerato un modo per imparare e per migliorare. Secondo il metodo tradizionale, invece, l’autostima può essere costruita solo sulla base di valutazioni dell’insegnante; l’errore è sempre qualcosa di negativo.
In Umbria tutte le scuole pubbliche Statali seguono il metodo tradizionale. Le scuole Montessoriane sono private e, in quanto tali, con una retta da pagare.