Negli ultimi dieci anni sono stati 8 i casi di bambini dimenticati in auto dai genitori e morti dopo alcune ore chiusi nell’abitacolo. Da tempo si discute della possibilità di utilizzare dispositivi in grado di “ricordare” al genitore la presenza del bambino, evitando il suo abbandono in auto.
Il ministro dei trasporti Danilo Toninelli ha annunciato che presto potrebbe diventare obbligatorio un dispositivo da applicare al seggiolino per il trasporto dei bambini in auto al fine di annullare le terribili conseguenze della “Sindrome da bambino dimenticato”, che gli psichiatri imputano soprattutto al ritmo frenetico dei genitori di oggi. Il ministro ha dichiarato di voler presentare un disegno di legge che apporterebbe varie modifiche al Codice della Strada già in autunno.
“Sono un papà che, come tanti, vive tempi complicati e stressanti che possono portare a distrazioni. La vita dei nostri figli vale il costo di 100 euro a Iva agevolata” ha affermato Toninelli “secondo un modello già in uso negli Stati Uniti”.
Il dispositivo consisterebbe in un sensore che rileva la presenza di un bambino nel seggiolino dell’auto. Quando il guidatore esce dal veicolo, dimenticando il bimbo a bordo, si allerta un sistema di allarme e viene inviato un messaggio sulla chiave dell’auto o sul telefono del proprietario. Nel caso in cui l’ ”allarme” non venga silenziato entro 40 secondi, il sistema stesso provvederà ad inviare un messaggio SMS a tutti i numeri di emergenza preventivamente registrati nell’ ”account famiglia” dell’utente in modo da localizzare con precisione la zona nella quale si trova il veicolo con il bimbo a bordo.
Il vice presidente del gruppo misto ed ex viceministro alle Infrastrutture Riccardo Nencini aveva già proposto ai primi di luglio un disegno di legge che prevede l’obbligo di seggiolini con un dispositivo di allarme anti abbandono, oltre a pene più severe per chi usa il cellulare mentre guida.