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giovedì 21 Novembre 2024
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Cyberbullismo: in Umbria minori a rischio a partire dai 9 anni sui social

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Gli adolescenti umbri usano Internet per la prima volta insieme ai genitori in media all’età di 9.5 anni, la prima volta da soli all’età di 10.89: sono alcuni dei dati emersi da una ricerca del Corecom Umbria e dell’Università degli Studi di Perugia. La ricerca mostra come il 78.1% degli adolescenti umbri intervistati naviggi su Internet sempre accedendo da Smartphone, mentre solo il 5.5% si collega accedendo sempre dal computer. Il 96.3% possiede un profilo su almeno un social network.

I social network più usati sono Facebook (87%) e Instagram (85.4%). L’altro dato che spicca è che tra i partecipanti, il 28.1% passa dalle 3 alle 5 ore al giorno sui social network, mentre il 24.6% ci passa cosi tanto tempo da non saperlo quantificare. Il 39.4% resta sveglio di notte più volte a settimana per usare i social network. Infine, il 45.8% usa WhatsApp per cosi tanto tempo al giorno da non saperlo quantificare. Emerge poi dalla ricerca che la mediazione dei genitori nel rapporto fra adolescenti e internet e debole: il 37.1% parla raramente o mai con i genitori di quello che fa su internet, il 56.3% condivide mai o raramente le attività svolte su internet con i genitori, l’83.6% si fa aiutare mai o raramente di fronte a qualcosa che crea fastidio online.

Passando ai comportamenti negativi messi in atto sul web, la ricerca mostra una sua seconda originalità con la distinzione tra forme “hard” (episodi più evidenti e violenti) e forme “soft” (comportamenti non esplicitamente violenti e minacciosi come l’esclusione di qualcuno da gruppi o pagine online) di cyberbullismo. Tra le forme più pesanti, oltre ai dati relativi all’utilizzo di WhatsApp, ci sono anche numeri per i social network. Qui il 20% degli intervistati ha mandato messaggi offensivi o cattivi in conversazioni private. Infine, le minacce costituiscono l’episodio di cyberbullismo meno diffuso: il 9% ha minacciato qualcuno pubblicamente sui social network, l’11.8% lo ha fatto privatamente, mentre e il 16.4% lo ha fatto su WhatsApp. Tra coloro invece che hanno dichiarato di aver subito azioni ostili e aggressive queste avvengono perlopiù su WhatsApp (26.9%) rispetto ai social network (7.9%). Complessivamente sui social network, il 21.8% ha ricevuto insulti o commenti negativi per l’aspetto fisico o il modo di vestire, il 13% per la religione e il 13.5% per l’orientamento sessuale.

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