Nella storia amministrativa del Comune le politiche di welfare hanno rivestito un ruolo privilegiato. Lo sa il Vicesindaco Sabrina Caselli che sottolinea “il lavoro dell’area socio educativa si è confrontato con un tessuto sociale in espansione e con peculiarità multietniche sempre più spiccate da incrementare l’indice di affluenza ai servizi. In aumento i nuclei uni e plurifamiliari di residenti stranieri e, progressivamente, italiani, che si rivolgono a noi per un orientamento e purtroppo, visto il perdurare della crisi, per sottoporre situazioni di disagio dovute ad un difficile inserimento nel tessuto socio-economico-lavorativo”. In genere gli enti locali usano l’assistenza economica per fronteggiare situazioni che in certi casi costringono l’individuo al di sotto della soglia del “minimo vitale”.
I provvedimenti vanno dall’erogazione di somme in forma continuativa o una tantum, all’esenzione dal pagamento di determinati servizi. A Corciano, prosegue il Vicesindaco “a fronte dell’aumento esponenziale della domanda e della difficoltà nell’adottare strumenti efficaci di controllo sulle dichiarazioni ISEE prodotte, allo scopo di tutelare quanti si rivolgono all’Ufficio della Cittadinanza e garantire le effettive situazioni di difficoltà, abbiamo definito un approccio metodologico differente”. Negli anni di legislatura, “abbiamo cercato di superare la fase assistenziale – spiega Caselli – utilizzando il ‘contratto sociale’ come strumento di responsabilizzazione, così da stimolare le risorse fisiche e psichiche dell’utente e favorirne la presa di coscienza dei propri diritti-doveri”. In tale prospettiva è stato ridefinito il contributo economico, da sostegno assistenziale a strumento di inclusione sociale mediante l’erogazione di servizi e/o l’attivazione di progetti.
“I riscontri parlano – conclude l’amministratrice – abbiamo trasformato la mera corresponsione di un contributo economico brevi manu, spesso ininfluente dal momento che in certi casi la piaga della ludopatia dirottava sulle macchinette i soldi consegnati per ben altro, nella capacità di fornire servizi. Uno dei fiori all’occhiello della nostra giunta è la Dispensa Solidale, grazie alla quale siamo ad oggi in grado di fornire a decine di famiglie i pasti a domicilio. Sosteniamo direttamente senza elargire denaro quanti versano in situazioni di disagio nei pagamenti delle utenze, nelle spese per latte e pannolini, farmaci e casa, ma abbiamo parallelamente sviluppato il progetto Borse Lavoro. I cittadini usciti dal mercato a causa della crisi, hanno prestato la loro opera in percorsi di ordinaria manutenzione del patrimonio comunale o in occasione di manifestazioni, ricevendo un compenso. Non li abbiamo assistiti ma fatti lavorare ed in certi casi formati. Si è risolto tutto? No, ma il metodo seguito ci sembra efficace”.