Le regole sono importanti per la crescita di un bambino perché riducono il “caos” presente nel suo ambiente dando sicurezza, fornendo contenimento, permettendo al bambino di avere dei riferimenti precisi. Esse offrono il senso del confine territoriale entro cui gli è consentito muoversi, in termini fisici ed emotivi. Tuttavia il compito di far rispettare le regole risulta spesso molto complesso e noi genitori rischiamo di non essere efficaci.
Riflettiamo per prima cosa su alcuni atteggiamenti da tenere in qualità di educatori:
Coerenza. È l’aspetto fondamentale, poiché un bambino non seguirà mai un’indicazione se vede che i genitori non la seguono; ricordiamoci di essere i loro modelli.
Convinzione. È importante che mamma e papà concordino quali sono le regole davvero importanti sulle quali non transigere.
Condivisione. Per di fissarne l’elenco, la coppia ha il compito di condividere il proprio vissuto sull’argomento, l’esperienza dell’infanzia e stabilire comportamenti da seguire.
Il primo passo è spiegare la regola in modo semplice e chiaro. Il linguaggio, infatti, può costituire un ostacolo per il bambino, creare in lui confusione, disorientarlo. Il secondo passo è usare una forma positiva del divieto e accompagnarlo a una o più alternative consentite. Il terzo passo è mantenere sempre la calma, così il bambino può concentrarsi sulle parole del genitore, può andarsi a ricordare una regola che magari ha dimenticato, o venire a patti con un desiderio che in quel momento sta vivendo come molto forte.
Ecco invece quali sono gli errori in grado di minare il lavoro fatto, pertanto da evitare accuratamente:
Lasciar correre, non dire nulla, far finta di niente o giustificare tutto. I genitori che non si arrabbiano mai, lanciano al bambino un messaggio di indifferenza e disinteresse, lo abbandonano a se stesso e alla confusione interiore, alla rabbia che ne deriva e al senso di frustrazione.
La minaccia-ricompensa, ad esempio se metti in ordine i giochi andiamo al parco, oppure non ti azzardare a … Questa si trasforma in una vera e propria sfida all’autostima e all’autonomia del bambino.
Ma il più temibile è l’incoerenza, che si manifesta quando di fronte ad una regola ci comportiamo in modi diversi a seconda del momento, quando i nostri comportamenti finiscono per essere poco chiari e confusionari agli occhi dei bambini e noi perdiamo di credibilità.
Potrà capitare che il bambino non ci ascolti, che dimentichi le regole, che urli e faccia capricci attraversando veri e propri momenti di crisi. Quello che non appartiene al bambino è il desiderio di far arrabbiare il genitore o sfinirlo, di sfidare o opporsi, perché il bambino ha sempre bisogno dell’approvazione del genitore e del suo affetto incondizionato per crescere sereno.
Andiamo a ripescare tutta la pazienza che possediamo e teniamola sempre a portata di mano.
Giada Gatti
Fonti : Tracy Hogg, Il linguaggio segreto dei bambini, 2002 – Jesper Juul, I no per amare, 2013