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mercoledì 20 Novembre 2024
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Brunello Cucinelli riceve il dottorato honoris causa in filosofia all’UniMe

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Consegnato nell’Università di Messina il dottorato honoris causa in Filosofia a Brunello Cucinelli, imprenditore del cachemire e fondatore di un’impresa sorta nel 1978 nel borgo medioevale di Solomeo, in provincia di Perugia. Oggi è il capo di un’azienda composta da oltre 1.600 dipendenti in tutto il mondo. La cerimonia, nell’Aula magna del Rettorato, è stata inaugurata dalle parole del Prorettore vicario Emanuele Scribano e del Vice Direttore del Dipartimento di Scienze cognitive, psicologiche, pedagogiche e degli studi culturali Caterina Barilaro, unanimemente “fieri per la presenza in Ateneo di una personalità del calibro di Brunello Cucinelli, conosciuto e apprezzato nel mondo”.

Cucinelli ha tenuto una Lectio doctoralis sul tema “Colloquio con i giovani ‘lampadieri’ della buona vita. “Avete detto molte cose belle su di me in questa culla della cultura tanto da emozionarmi. Oggi voglio principalmente rivolgermi ai giovani che hanno tanto bisogno di tornare a sentirsi speciali. Non sono qui a parlare del cashmere, non è questo l’importante. Noi padri con voi giovani abbiamo commesso due errori in particolare: innanzitutto vi abbiamo inculcato il sentimento della paura, vissuta quasi come un obbligo, sostituendo la speranza, e poi abbiamo addossato al lavoro le pene per non aver studiato. Ed allora penso che dobbiate studiare il giusto perché oltre a questo ci sono anche i rapporti umani da coltivare ed accrescere. Cercate di farvi voler bene e di ritrovare il valore della stima. Oggi, siamo in un momento di rinascita civile, morale, umana ed economica dopo un trentennio di buio. Cercate di essere illuminati e di non volgere le spalle alla povertà. In Italia siamo manifatturieri di qualità ed è quanto mai necessario prendersi cura ed aver rispetto dei luoghi, di cui siamo custodi, e delle persone. Nella mia azienda non si lavora mai oltre le 17.30, non si inviano e-mail aziendali serali e non si resta connessi il sabato e la domenica. E’ possibile coniugare il profitto alle regole etiche che l’uomo ha definito nel corso dei secoli. Così, la fiaccola del progresso arde sempre ed, allora, domani alziamoci con la speranza, senza paura”.

Nel corso della laudatio, il prof. Giuseppe Gembillo, docente di Storia della Filosofia dell’Ateneo peloritano, ha illustrato la carriera dell’imprenditore umbro, contraddistinta da forti connotati etici e morali: “Agli inizi del Novecento l’uomo ha perso di vista molti dei valori più importanti, isolandosi e disumanizzandosi dinnanzi alla ricerca del profitto. Si è di volta in volta avvertita la necessità di tornare a quella pluralità di valori propria dell’uomo intero, illuminato e contraddistinto da umanità e spiritualità. Cucinelli è un chiaro esempio in questa direzione; ha immaginato, in modo originale, il suo modello d’impresa basato su un lavoro svolto, come egli stesso dice, in modo tale che nessuno possa rubare l’anima del prossimo. La sua visione è un connubio virtuoso di economia, etica e relazioni concrete. Il percorso di Cucinelli è stato illuminato da pensatori morali come Immanuel Kant, Cartesio, San Benedetto, San Francesco, Seneca, Marco Aurelio, fondamentali per lo sviluppo della sua idea, trasmessa in innumerevoli interviste e conferenze che hanno rivelato, in primis, la cultura filosofica e lo spessore etico del personaggio, prima ancora che la visione imprenditoriale”.

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