Ciò che nella vita domestica diventa un rifiuto, all’Istituto Benedetto Bonfigli di Corciano assume una nuova vita in una veste decisamente creativa. Ne è consapevole il dirigente scolastico Daniele Gambacorta, che parla con soddisfazione di una serie di plastici realizzati dai ragazzi riproducenti luoghi, reali e non solo, costruiti con materiali di scarto. “E’ un’attività – spiega – scaturita dallo studio della geografia, che ha avuto il merito di utilizzare un approccio culturale all’ambiente ed alle sue problematiche ormai entrato a pieno titolo nella nostra scuola, dove il riciclo ed il riutilizzo si praticano abitualmente. Si tratta di una progettualità, che non è la sola, inserita nel nostro POF – Piano dell’Offerta Formativa e nella quale, un po’a scacchiera, sono coinvolte tutte le classi, in tutti i plessi”.
A seguire lo studio laboratoriale è stata la professoressa Donata Guardì “ho lasciato i ragazzi (di 12 anni che hanno frequentato la 1As e 1Bk a Corciano e San Mariano nell’a.s. 2016/2017 – ndr) liberi di esprimersi, al di là delle loro competenze, a patto che utilizzassero la fantasia e soprattutto le ‘cose’ che non si usano più – racconta – ho proprio chiesto loro di non far spendere denaro alle famiglie, ma di guardare oltre il materiale facendolo diventare altro. Aspetto collaterale e non irrilevante, la straordinaria partecipazione dei genitori. Il loro coinvolgimento attivo è stato straordinario – prosegue l’insegnante – penso ad esempio alla città dal sapore futurista realizzata da uno studente per la quale il padre ha addirittura approntato un sistema di illuminazione. E’ stata davvero una bellissima esperienza, approcciata a 360°, tanto che ad accompagnare i plastici sono state redatte puntuali schede dei materiali utilizzati ed addirittura poesie”.
All’ingresso della scuola pertanto, chiunque può osservare come i barattoli ed i vasetti dello yogurt o delle creme dessert, le cannucce ed i contenitori delle uova, il polistirolo da imballaggi ed il cartoncino, le potature delle siepi ed i sassolini, le bottiglie ed i sacchetti, hanno assunto l’aspetto della campagna vista nel mutare delle stagioni, dei fiordi della Norvegia, di una città immaginaria, energeticamente autosufficiente, dove, chissà, sarebbe bello vivere. … Sogni? Il confine tra essi e la costruzione della realtà, passa anche – e in grande percentuale – dalla scuola, diventando, pertanto, un messaggio di futuro.