Dopo aver sofferto gli effetti della crisi economica le esportazioni umbre sono riuscite in breve tempo a tornare a livelli anche superiori a quelli del 2009.
Nei primi sei mesi del 2017 ad esempio sono cresciute del 5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
È uno dei dati emersi dal Rapporto export presentato a Perugia da Sace e Simest, società del Gruppo Cassa depositi e prestiti che insieme costituiscono il Polo italiano per l’export e l’internazionalizzazione.
Come è stato spiegato nel corso di un incontro nella sede di Confindustria a Perugia il trend positivo è dovuto soprattutto alle vendite nei Paesi dell’Unione europea (+5,9%) ma anche da una ripresa dell’export nell’area extra europea (+3,2%).
Per quanto riguarda i settori, hanno inciso positivamente i risultati dei mezzi di trasporto, della metallurgia e della chimica.
Ancora in difficoltà la farmaceutica, la gomma e plastica e gli apparecchi elettrici, comparti che tuttavia pesano complessivamente meno del 10% del totale.
Dopo l’ottima performance dello scorso anno, segna invece un lieve rallentamento la meccanica strumentale.
Dal rapporto è anche emerso che nella prima metà del 2017 sono state numerose le geografie dove l’export umbro è cresciuto con tassi a doppia cifra. Si tratta sia di Paesi europei come Slovacchia, Romania, Repubblica Ceca, Croazia e Albania, sia extra-europei come Corea del Sud, Russia e Brasile.
Negativo invece il trend delle vendite verso Stati Uniti, Cina, Paesi Bassi e Polonia.
All’incontro hanno partecipato anche alcune aziende protagoniste dell’export regionale: Gruppo Bazzica, Eles Semiconductor Equipment, Officine Meccaniche Aeronautiche ed Rpa.