La Regione ha destinato circa 4 milioni e 800 mila euro ai Comuni dell’Umbria per l’azione di mantenimento e rafforzamento dei servizi socio-educativi dell’infanzia. Lo ha annunciato l’assessore all’Istruzione Antonio Bartolini. “Vogliamo andare – ha spiegato – verso un sistema veramente integrato dei servizi di educazione e istruzione per le bambine e i bambini, dalla nascita sino a sei anni e per questo stiamo mettendo in campo tutti gli strumenti a nostra disposizione utilizzando sia i fondi nazionali che quelli del bilancio regionale”. Contemporaneamente alla ripartizione dei fondi, la Giunta ha “anche definito – ha annunciato ancora l’assessore – la graduatoria, tra le 11 domande pervenute, per la costruzione di nuovi edifici per poli per l’infanzia innovativi (0-6 anni), indicando al Ministero i tre progetti (Guardea, Spoleto e Città di Castello) che potranno accedere ai fondi messi a disposizione dall’Inail che, per l’Umbria, ammontano ad oltre 2 milioni e 700mila euro”.
La Giunta regionale ha adottato due delibere: con la prima si prende atto del decreto del ministro dell’Istruzione, dell’università e della ricerca che riguarda il Fondo nazionale per il Sistema integrato dei servizi di educazione e istruzione che assegna alla Regione Umbria un fondo pari ad 3.814.237 euro da ripartire tra i Comuni. Il riparto ha assegnato il 60 per cento del fondo (2.288.542,20) ai Comuni in proporzione alla popolazione 0-6 quale quota parte delle spese di gestione dei servizi educativi per l’infanzia e delle scuole dell’infanzia, in considerazione dei loro costi e della loro qualificazione e o per interventi di nuove costruzioni, ristrutturazione edilizia, restauro e risanamento conservativo, riqualificazione funzionale ed estetica, messa in sicurezza meccanica e in caso d’incendio, risparmio energetico e fruibilità di stabili, di proprietà delle Amministrazioni pubbliche; il 35% del Fondo (1.334.982,95), ai Comuni in proporzione ai posti offerti dai Servizi educativi 0-3, con l’obiettivo di potenziare i servizi offerti alle famiglie e l’abbassamento dei costi sostenuti dalle famiglie stesse attraverso l’ampliamento del numero di posti in convenzione con i Comuni delle strutture private, ed infine ha assegnato a Anci Umbria la somma di 190.711,85 euro, pari al 5 per cento del fondo, da destinare alla formazione del personale educativo e docente.
Entro il 20 gennaio 2018 i Comuni dovranno comunicare alla Regione gli interventi che intendono attuare. Con la seconda delibera invece si è provveduto al riparto degli oltre 900.000 euro previsti dal Bilancio regionale per il sostegno alla gestione ai Comuni per gli asili nido a titolarità pubblica e per gli asili privati convenzionati con i Comuni stessi. Tutti i servizi, pubblici e privati, dovranno essere in possesso di autorizzazione al funzionamento, anche temporanea. Il contributo riconosciuto ai comuni per i nidi privati convenzionati sarà erogato sulla base del numero delle bambine e dei bambini iscritti e ammessi alla frequenza al 15/12/2016 fino al massimo del numero di posti convenzionati col Comune. Vengono assegnati inoltre 1.574 euro per bambino disabile inserito nel servizio socio educativo. E’ previsto poi un sostegno al sistema integrato mediante la funzione del coordinamento pedagogico di rete” e la collaborazione con l’Università degli Studi di Perugia per le attività del Centro di Documentazione infanzia. Con una determina del dirigente del Servizio Diritto allo Studio della Direzione regionale all’Istruzione sono state infine selezionate le manifestazioni di interesse che undici comuni umbri hanno inviato per la costruzione di edifici da destinare a poli innovativi per l’infanzia. I risultati del lavoro istruttorio hanno permesso di individuare le prime tre che sono state segnalate al Ministero dell’Istruzione per usufruire dei finanziamenti che l’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (Inail), ha destinato a questo obiettivo e che per l’Umbria ammontano a 2.771.630,76 euro. Le proposte selezionate sono quelle pervenute da Guardea (475.000 euro), Spoleto (900.000 euro) e Città di Castello (2.600.000 euro).