Dal primo gennaio 2018 entra in vigore la riforma del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese (pmi) che introduce nuovi criteri d’accesso così da rendere più selettivi, mirati ed efficaci gli interventi e allargando al contempo il numero di imprese che possono usufruirne. Novità importanti che interessano, inevitabilmente, anche il sistema creditizio tra cui, a livello regionale, Bcc Umbria che sul tema è intervenuta in occasione di uno specifico workshop organizzato a Perugia dall’Ordine provinciale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili (Odcec). Incontro a cui sono intervenuti Andrea Nasini, presidente dell’Odcec di Perugia, Marcello Morlandi, direttore generale di Bcc Umbria, Marco Paoluzi dell’Ente nazionale per il microcredito, e Sandro Di Cicco, responsabile Agevolazioni di Iccrea Banca Impresa.
“Innanzitutto – ha spiegato Di Cicco –, al posto dell’attuale sistema di scoring, verrà introdotto un modello di rating per la valutazione economico-finanziaria delle imprese con cinque fasce di valutazione di rischio. Con questa riforma, la percentuale di pmi che potenzialmente potrà usufruire delle garanzie sale a circa il 92 per cento. Soltanto l’8 per cento ne rimarrebbe escluso, quello compreso nella fascia a più alta rischiosità, mentre adesso siamo intorno al 30 per cento”. Il Fondo di garanzia andrà quindi a fornire coperture più elevate (fino all’80 per cento) a quegli investimenti delle imprese valutati mediamente più rischiosi e garanzie minori (anche del 30 per cento) per le operazioni ritenute più sicure. Ciò dovrebbe consentire di focalizzare il sostegno pubblico a favore delle imprese che presentano un reale bisogno di supporto.
“Il Fondo di garanzia è in forte crescita e Bcc Umbria vi sta investendo molto – ha ricordato Morlandi –. Tra qualche mese nascerà il Gruppo bancario cooperativo targato Iccrea Banca a cui anche noi abbiamo aderito: diventeremo, cioè, il terzo gruppo bancario in Italia per numero di sportelli e il quarto per attivi di bilancio. Ciò, però, non snaturerà assolutamente il nostro carattere di banca di prossimità e niente cambierà nella nostra vicinanza al territorio e alle imprese che vi operano”. Nel dettaglio, tramite il Fondo di garanzia, Bcc Umbria in trenta mesi ha potuto sviluppare 230 operazioni dirette per 32 milioni di euro di credito già assegnato e altri 3 milioni di euro in corso. Altre 14 operazioni sono realizzate in collaborazione con Iccrea Banca per 10 milioni di euro di credito e 5 milioni di euro di leasing. Bcc Umbria ha, inoltre, siglato una convenzione con l’Ente nazionale per il microcredito per rispondere alle esigenze di startup con meno di cinque anni di vita. “Anche come grande gruppo bancario italiano – ha aggiunto Morlandi –, vogliamo mantenere il nostro status di banca locale e continuare a fornire alle aziende questo tipo di agevolazioni”.
“A livello nazionale – ha quindi sottolineato Di Cicco –, utilizzando le coperture del fondo, le banche di credito cooperativo hanno finanziato più di 11mila imprese per oltre 1,7 miliardi di euro. Con la riforma sarà fondamentale la sinergia tra banche, associazioni di categoria e professionisti poiché, per chiedere il finanziamento, l’impresa dovrà redigere un dettagliato piano d’investimento per la relazione finale di spesa, pena: la revoca dell’agevolazione”.
Nicola Torrini