Il Ministero dell’Istruzione Università e Ricerca ha proposto all’Istituto Benedetto Bonfigli di mettere a disposizione dell’intera comunità scolastica italiana l’idea del Premio 8 Marzo ed i lavori realizzati dai ragazzi di Corciano. L’obiettivo è consentire anche ad altre scuole di trovare ispirazione dall’iniziativa e di mettere a fattor comune le esperienze per un reciproco arricchimento. E’ il risultato dell’incontro svoltosi a Roma, al quale hanno partecipato Emanuela Boccio, Consigliera alle Pari Opportunità del Comune ed una delegazione dell’Istituto composta dal Dirigente scolastico, Daniele Gambacorta e dalle insegnanti Rosa Bozzi, Cristina Galli e Giuseppina Barabani.
L’idea di presentare al MIUR il Premio 8 Marzo, istituito due anni fa e rivolto ai ragazzi di seconda e terza media per aiutarli a riflettere sulle tematiche della differenza di genere, era stata annunciata durante l’ultima cerimonia di premiazione dalla senatrice Nadia Ginetti e si è concretizzata. Nel corso del colloquio al Ministero è stato illustrato l’iter del Premio 8 marzo, nato da un’intuizione della consigliera Boccio e della stessa senatrice Ginetti e strutturato insieme alla dirigenza ed al corpo docente del Bonfigli (fra i vari insegnanti che hanno collaborato fattivamente anche Lorena Tribbiani) che hanno lavorato con passione e impegno, sacrificando spesso il proprio tempo libero. La scelta che il Premio fosse facoltativo – è stato sottolineato – ha voluto superare le resistenze dei genitori recalcitranti che a volte si oppongono alla discussione e alla divulgazione delle tematiche di genere.
Eppure è cronaca quotidiana che le donne siano spesso considerate mere proprietà degli uomini, sottopagate, sfruttate e non valorizzate, fino a diventare vittime di violenza, con tutte le conseguenze per i figli. Si è ovviamente parlato dei risultati ottenuti dai ragazzi che spontaneamente hanno aderito e che hanno rivelato attraverso i lavori il loro livello di conoscenza delle tematiche di genere. Soltanto valutando con obiettivià la situazione, infatti, è possibile individuare gli strumenti educativi per far crescere i ragazzi in maniera consapevole.
Nel primo anno (2016) il Premio 8 Marzo è stato finanziato dalla senatrice Ginetti, dal 2017 è stato fatto proprio dal Comune che, attraverso il sindaco Cristian Betti, ha assicurato diventerà una costante dell’offerta formativa del territorio grazie ai fondi messi a disposizione dall’Amministrazione. “La pubblicazione dei lavori sulla piattaforma ministeriale – sottolinea la consigliera Boccio che si è molto impegnata affinchè il Premio non terminasse con lo scadere della legislatura a guida Betti – consentirà di rilevare anche la situazione e le differenze tra le diverse regioni italiane in quanto è ovvio che l’esperienza e la percezione dei ragazzi è legata anche al territorio in cui vivono e sono cresciuti”.
Monica Rosati