Sta bene ed ha trascorso la notte in una base militare ma per Giulia Bartolini, 17 anni, negli Stati Uniti per motivi di studio sono state ore di paura e di incertezza così come per i suoi familiari che vivono nel corcianese.
Giulia si trovava infatti vicino al Mandalay Bay Casino il grattacielo dove, al 32esimo piano, un 64enne bianco ha fatto fuoco sulla folla uccidendo – bilancio provvisorio – 58 persone e ferendone 500. L’uomo si è poi suicidato.
Da quanto si è appreso non sarebbe un atto di terrorismo anche se pare sia in seguito arrivata una rivendicazione dell’Isis.
Abbiamo raggiunto telefonicamente il padre di Giulia, Silvano Bartolini – noto imprenditore -, che ci ha raccontato i momenti concitati di queste ore. “La prima telefonata – racconta – ci è arrivata alle 8:10 di questa mattina quando ancora non sapevamo nulla. Giulia ci ha raccontato che stavano assistendo ad uno spettacolo di musica country all’aperto quando alle 22 circa, ora locale, hanno bloccato tutto e hanno visto tantissima gente in fuga in preda al panico. Giulia ha visto la gente ferita portata via in barella e caricata sui pick-up, poi ha avuto notizie di quanto stava accadendo e che avevano bloccato tutti gli aeroporti e tutte le strade.”.
Bartolini spiega che la figlia, che a Perugia frequenta il liceo scientifico, sta facendo uno scambio culturale di un anno e vive a Moreno Volley in California. Si era recata a Las Vegas nel weekend insieme alla famiglia che la sta ospitando. “Grazie a Dio – dice Bartolini riportando le parole della figlia – siamo stati portati in una base militare dove abbiamo dormito e ora stiamo al sicuro”. Bartolini poi ci ha parlato della reazione alla notizia: “Qui a casa ora siamo ragionevolmente tranquilli ma quando abbiamo visto le immagini della Cnn ci ha fatto effetto. Ancora non sappiamo quando Giulia potrà allontanarsi da Las Vegas per tornare a Los Angeles con la famiglia che la ospita, la situazione è ancora in divenire ma siamo tranquilli perché in contatto telefonico costante anche con whatsapp”.
Lorenzo G. Lotito