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sabato 21 Dicembre 2024
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Dieci cose da copiare alle mamme del nord Europa sull’educazione dei figli

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Di mamma ce n’è una sola ma non c’è un solo modo per essere madre. Basta guardarsi attorno per rendersene conto. E se si spazia al di là dei confini nazionali o culturali, le variabili si moltiplicano ulteriormente, svelando aspetti inattesi o antitetici nell’interpretazione di questo ruolo.

Qualche mese fa su La Repubblica D sono state pubblicate alcune liste di smart stategies da copiare alle straniere. Non per colpevolizzarci ma per vivere in modo più leggero la nostra vita da mamma.

Ecco alcuni punti:

1- Promuovono l’indipendenza
Meno chiocce delle mamme italiane, le straniere si muovono con maggior sicurezza  quando si tratta di contribuire alla costruzione dell’indipendenza dei propri figli. Le cose cominciano presto, complice una cultura che favorisce la socializzazione al di fuori dalla famiglia. In base agli ultimi dati, infatti, la presenza dei bambini al di sotto dei tre anni di età negli asili nido supera la media dell’Europa a 27 in 18 Paesi, con la Danimarca in testa con una partecipazione di oltre il 60%. L’Italia è al 22° posto con il 24%, cinque punti sotto la media europea.

2- Fanno rispettare gli orari
Le anglosassoni stabiliscono l’ora in cui i figli vanno a dormire “scalando” dall’ora della sveglia il numero di ore di sonno di cui necessitano i bambini a seconda dell’età. Dunque: se un bambino di cinque anni ha bisogno di 11,5 ore di sonno e si sveglia alle 7, dovrà essere a letto alle 19:30, mentre uno di 12 che si sveglia alla stessa ora e ha bisogno di dieci ore di sonno, potrà andare a letto alle 21.

3- Non alzano la voce
Le mamme dei paesi del nord Europa si preoccupano di molte meno cose rispetto a quelle italiane.

4- Leggono di più
L’offerta di libri sull’universo dell’essere mamma nel mondo anglosassone è straordinariamente ricca. Saggi e romanzi, ma anche manuali all’insegna del come si fa, che analizzano e scandagliano i modi e i nodi di questo ruolo.

5- Lavorano senza sentirsi in colpa
Se è vero che i bambini beneficiano della presenza dei genitori, uno studio condotto su 50mila adulti ha dimostrato che i figli di madri che lavorano saranno avvantaggiati da adulti. Questo è particolarmente vero nel caso delle bambine che, una volta cresciute, guadagneranno in media il 23% in più delle coetanee figlie di madri che stavano a casa. Quanto ai maschi, non sono state registrate differenze retributive, ma in media dedicano sette ore e quindici minuti in più alla cura dei figli rispetto a chi aveva una mamma casalinga.

6- Non si preoccupano del freddo
Con tutta probabilità, soltanto in Italia si può sentire una mamma dire al figlio che corre su un campo da calcio di non sudare. All’estero, le mamme sembrano avere un rapporto più pragmatico con il clima. In Finlandia, per esempio, ai genitori è consigliato di lasciare i figli a dormire all’aperto durante il riposino, con temperature che vanno da zero a -23 gradi. Il freddo, infatti, non è considerato pericoloso e già a partire da due settimane di vita del bambino, si raccomanda di portare i piccoli fuori di casa. Secondo i genitori scandinavi, inoltre, i bambini che fanno il sonnellino all’aperto dormono più a lungo rispetto a quanto avviene in casa e sembrano essere meno soggetti a raffreddori e influenze.

7- Non usano il “baby talk”
Un cane non è un “bau bau”, un’auto non è una “brum brum”: rispetto alle mamme italiane, le straniere si esprimono usando meno “baby talk”. In pratica, evitano termini onomatopeici per comunicare con i figli quando iniziano a parlare.

8- Viaggiano di più e vanno più lontano
Le famiglie con figli e gruppi intergenerazionali che viaggiano insieme è uno fra i fenomeni emergenti più significativi sulla scena dei viaggi a lungo raggio. I bambini sono i primi a beneficiare delle partenze: uno studio di lungo periodo condotto dal Dipartimento dell’Educazione americano, che ha analizzato oltre 21mila bambini, ha evidenziato una relazione positiva fra la durata del viaggio e i risultati accademici. Infine, basta salire su un aereo per accorgersi che, rispetto alle mamme italiane, quelle straniere tendono ad andare più lontano con i propri figli, anche in tenera età.

9- Fanno più sport
Secondo uno studio pubblicato da Lancet, il 61% delle donne italiane conduce una vita sedentaria. Contro il 37% delle francesi e il 28,5% delle tedesche. Il rapporto con lo sport non è relativo solo al benessere personale, ma come evidenzia una ricerca dell’Università di Newcastle in Australia, impatta anche sulla vita dei figli.

10- Hanno un atteggiamento più pragmatico
Per necessità di cose o per cultura, le mamme straniere tendono a non trattare i loro figli come dei piccoli principi. All’estero i bambini sono responsabilizzati maggiormente e, quando sono in pubblico, non cercano attenzione a tutti costi, facendo rumore e confusione. Questo, sul medio e lungo termine, si traduce in autonomia per i figli e in maggiore libertà e serenità per i genitori.

Giada Gatti

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