Sappiamo in linea di massima cosa avviene per un sinistro che coinvolge le persone; ma siamo preparati, ad esempio, allo scontro con un animale selvatico?
Nelle nostre strade, soprattutto quelle isolate, incidenti del genere avvengono molto più spesso di quanto immaginiamo. Ricci, istrici, cinghiali e cerbiatti sono le vittime più frequenti; rischiano di farsi male però anche le persone a bordo per non parlare dei danni ai veicoli.
È quanto avvenuto domenica sera lungo la strada che da Ellera conduce a Corciano. Una vettura ha investito un capriolo. Alcuni ragazzi volenterosi del posto si sono fermati per vedere cos’era successo ma dopo aver soccorso e spostato l’animale dalla carreggiata si sono trovati di fronte ad una odissea senza fine.”Ci siamo resi conto – racconta il corcianese Lorenzo Taglioni – che nessuno ci dava ascolto. Abbiamo chiamato carabinieri, forestale, assistenza veterinaria 24 ore su 24 ma nessuno si è preso la responsabilità di prelevare l’animale e portarlo in un centro specializzato”.
Lorenzo quindi ha preso in mano la situazione e con l’aiuto dei suoi amici ha caricato il capriolo in macchina e lo ha portato a casa dove ha allestito un giaciglio per l’animale, visibilmente ferito e sofferente. “Non ho chiuso occhio – racconta il ragazzo – per controllare che stesse bene, faceva una grande tenerezza”. Dopo una notte così trascorsa, la mattina l’odissea è andata avanti. Tra le numerose telefonate fatte da Lorenzo gli unici a mostrarsi disponibili ad occuparsi dell’animale ferito sono stati i militari del Corpo Forestale. Tuttavia, visti i tempi prospettati, alla fine sono stati il ragazzo e la sua famiglia in prima persona a interessarsi del destino della bestiola. “La Forestale – racconta ancora Lorenzo – mi ha detto che sarebbero intervenuti entro qualche ora e quindi alla fine abbiamo deciso di portare noi direttamente l’animale all’Ospedale Veterinario dell’Università di Perugia”.
Su questa materia sembra esserci una grande confusione. Dopo la riforma Delrio le province sono state svuotate di molte funzioni e non hanno più il compito del controllo faunistico, passato dunque alle regioni. I carabinieri forestali al momento sono l’unico organo in grado di intervenire, ma non può farlo 24 ore su 24.
Ed ecco che quando gli incidenti con gli animali capitano di notte, i cittadini non trovano una valida alternativa se non quella di recarsi con i propri mezzi e la bestia ferita alla clinica universitaria o presso studi veterinari privati che svolgono l’emergenza notturna.
“Riceviamo costantemente moltissimi animali selvatici – racconta il dott. Matteo Travaglini della Clinica Veterinaria Cortonese aperta a Perugia 24h – ma per legge non possiamo accogliere tutte le specie soprattutto quelle di grandi dimensioni. C’è un vuoto normativo che andrebbe colmato”.
In molte strade di campagna vengono installati dei dispositivi dissuasori acustici che tengono lontani gli animali dalla carreggiata. Estendere questo sistema a più zone potrebbe evitare sia incidenti anche gravi sia la corsa ad ostacoli che un cittadino deve affrontare nel caso voglia seguire il suo buon cuore verso l’animale investito.