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domenica 24 Novembre 2024
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Luciano Moretti non c’è più, il mio ricordo di “Ellemme”

Da leggere

Sfrecciavo con un Typhoon giallo per le salite e le discese di Toppo Fontanelle. Nella zona all’epoca c’era solo il Mercasette e l’Effepunto2. Quel pomeriggio assolato c’ero pure io – quindici anni appena – che acceleravo come un matto e mi sentivo un tipo giusto.
Luciano Moretti era così, un tipo giusto; proprio come quello che diceva.

“Perchè non vai a farci un giro?” – mi aveva chiesto poco dopo essere arrivato a casa nostra in sella al suo Typhoon fluorescente, come la sua cravatta. Fu quella la prima volta che conobbi Luciano e capii subito che era anche uno pronto a darti tutta la sua fiducia.
Lo vidi molto spesso negli anni seguenti, grazie all’amicizia che lo legava a mio padre. Ricordo con piacere tante serate trascorse insieme, come quelle nella sua casa a Fontignano. Era un anfitrione e catturava l’attenzione di tutti con i suoi racconti.

Un giorno – io che non avevo ancora terminato il ciclo di studi in scienze della comunicazione – mi portò a conoscere il direttore di una TV locale di Perugia. Era Mario Pistellini e l’emittente era quella che da poco aveva cambiato nome da Teleumbria in Retesole.
Luciano mi ha dimostrato la sua stima fin dal giorno in cui mi prestò lo scooter e di questo gli sono grato.
Ha sempre seguito con attenzione la mia esperienza lavorativa dandomi validi consigli, il giornalismo del resto era il suo primo mestiere.

La sua vera passione però era la politica che viveva con grande serietà e raccontava con un pizzico di ironia, spesso con la firma di Ellemme. Ricordo che un giorno nella sua casa di Via San Giuseppe mi raccontò che stava scrivendo un libro di memorie con protagonisti i tanti personaggi in cui si era imbattuto durante la sua carriera. Ah, se ne sapeva Luciano di storie! Alcune le ha scritte già, chissà se ne leggeremo mai di nuove in futuro.

Aveva sempre al suo fianco l’amata moglie Guglielmina.
Di amici ne aveva tantissimi. Nemici? “Quanto basta”.
Ricordo la malattia cui scampò qualche anno fa: l’operazione, l’apprensione. Luciano era un tipo giusto, però, e tornava sempre in sella. Sono sicuro che lo ha fatto anche ora e già sfreccia su qualche strada lontana a bordo del suo Typhoon giallo vestito in giacca e cravatta, come sempre impeccabili e sgargianti.

Lorenzo G. Lotito

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