Un cittadino marocchino di 52 anni, residente a Perugia dove era stato imam presso il Centro Culturale Islamico e dal quale era stato allontanato a seguito della sua impostazione salafita, è stato espulso per “motivi di sicurezza dello Stato” con un provvedimento firmato dal ministro dell’Interno, Marco Minniti.
L’uomo era da tempo all’attenzione investigativa della Digos di Perugia per i suoi contatti con soggetti coinvolti in indagini per terrorismo, tra i quali l’ex imam della moschea di Ponte Felcino arrestato nel 2007 e poi condannato per reati di terrorismo internazionale. In questo contesto è stato accertato che il cittadino marocchino aveva contribuito a radicalizzare due cittadini tunisini espulsi, nel 2015 e nel maggio 2017, in esecuzione di due distinti provvedimenti del Ministro dell’Interno emessi per motivi di sicurezza”.
Inoltre lo straniero continuava a svolgere lezioni coraniche e prediche ultraradicali presso il luogo di culto Assalam di Corciano mentre sul suo profilo facebook sono emersi post con i quali condivideva inequivocabilmente l’ideologia e i metodi del Daesh.
Per questi motivi, è stato adottato il provvedimento di espulsione a firma del ministro dell”Interno, ed è stato rimpatriato oggi con accompagnamento nel suo Paese di provenienza con un volo decollato dalla frontiera aerea di Roma-Fiumicino.
Con il rimpatrio di oggi, il 64/mo del 2017, sono 196 i soggetti gravitanti in ambienti dell”estremismo religioso espulsi con accompagnamento nel proprio Paese dal gennaio 2015 ad oggi. (ANSA).