Ce l’avete presente quel tipo di genitori che arrivano a scuola da insegnanti o presidi giustificando, minacciando, mentendo, pur di proteggere i propri figli da un brutto voto o da una punizione? Vengono chiamati “genitori spazzaneve” perché ripuliscono ogni cosa davanti ai loro figli in modo che nulla possa andare loro storto o possa minacciare la loro autostima. Rifiutano l’idea che i propri pargoli possano arrivare secondi e il tutto si traduce in figli iperprotetti e incapaci di affrontare qualsiasi fallimento. Succede all’asilo e si va avanti così fino all’università.
Riporto di seguito un estratto di un’intervista del Corriere della Sera ad un’insegnante:
-“La tendenza a prevenire ed evitare qualsiasi difficoltà ai figli è diventata patologica: padri e madri sono del tutto impreparati ad affrontare gli insuccessi dei figli, non ci si vogliono trovare perché non sanno come uscirne. È come se dicessero: «Non create problemi a mio figlio perché li create a me». E allora la soluzione più facile è dire sempre sì, spianare la strada: sono “genitori non genitori” che rinunciano a priori ad educare i propri figli cercando di semplificare loro tutto”-
Genitori sopraffatti dall’ansia di far primeggiare ad ogni costo i propri figli che si trasformano automaticamente in ostacoli per la loro crescita perché non li aiutano a sviluppare alcun ragionamento critico. Figli convinti che chi sbaglia sia un fallito, incapaci di riconoscere i propri errori e i propri limiti, supportati eccessivamente in qualsiasi situazione, anche in quelle in cui magari servirebbe invece un approccio maggiormente responsabilizzante, che danno per scontata l’idea di essere sempre nel giusto.
Tutto questo, ovviamente, crea infelicità in famiglia e fa male in primis a bambini e ragazzi che crescono inevitabilmente guidati da un’idea di competitività e non di realizzazione. Inoltre è appurato che genitori troppo apprensivi trasmettono ai figli una grande fragilità.
Sicuramente la crisi economica ha contribuito a plasmare genitori sempre più ansiosi per il futuro dei propri figli ma è giusto scegliere per loro preparandogli e spianandogli il percorso da seguire? Assolutamente no. Cerchiamo, dunque, di insegnare ai nostri figli a confrontarsi con la realtà, aiutarli nelle strade in salita, faticose e impegnative, ma senza mai sostituirsi a loro. Dobbiamo essere dei punti di riferimento ma per responsabilizzarli è assolutamente necessario lasciarli liberi di sbagliare.
Giada Gatti