“Sarò una mamma vecchio stampo ma come mai lo scorso anno quando è venuto il vescovo è stata fatta una festa per tutti?”.
Una mamma corcianese così scrive alla nostra redazione lamentando che alla scuola Bonfigli di Mantignana non è stata concessa la benedizione pasquale durante l’orario scolastico. “Mi sembra una cosa assurda – continua la mamma – sarà un problema di tempo tolto alle lezioni?”.
Una circolare datata oggi 8 aprile firmata dal dirigente scolastico Daniele Gambacorta specifica che la benedizione pasquale delle sedi scolastiche viene fatta su richiesta delle famiglie o di altri soggetti della scuola e precisa che, nel rispetto degli ordinamenti vigenti ed alla luce delle più recenti pronunzie degli organi giurisdizionali competenti, non si ravvisano impedimenti alla benedizione pasquale delle sedi scolastiche in presenza di chi vi consente e fuori dalle attività didattiche. In effetti il Consiglio di Stato ha già stabilito nelle scorse settimane che le benedizioni a scuola, fuori dalle lezioni e facoltative, sono legittime.
Tuttavia le polemiche nascono, per contro, anche se le benedizioni vengono effettuate durante l’orario delle lezioni. È il caso del Liceo Galilei di Perugia. In questo caso la protesta è stata sollevata da Psp-Partigiani della Scuola Pubblica e del Comitato Scuola e Costituzione.
“Il genitore di un alunno del liceo di Perugia – scrivono queste associazioni – ci segnala una circolare della Dirigente scolastica nella quale si informano i docenti, gli alunni e il personale ATA che mercoledì prossimo il Vescovo ausiliare impartirà la benedizione pasquale nel piazzale della scuola, durante la seconda ricreazione della mattinata, a tutti coloro che saranno interessati”. Psp e Comitato dunque chiedono alla Dirigente Scolastica, al Presidente del Consiglio d’Istituto,
al Direttore Scolastico Regionale e alla Ministra Fedeli di attivarsi per la immediata sospensione della circolare giudicata lesiva del principio della libertà di religione. “Costringerebbe gli studenti – spiegano – a manifestare pubblicamente la loro adesione o meno a un credo, per di più in orario scolastico, di cui la ricreazione fa pienamente parte, in contrasto con la sentenza del Consiglio di Stato n. 1748/2016 pubblicata il 27/03/17”.
Lorenzo Lotito