“Ci sentiamo presi in giro, cittadini di serie B. Siamo poche decine di persone ma abbiamo diritti come tutti”. Non c’è rabbia fra i residenti della zona fra via Venturi e via Martinetti a San Mariano di Corciano ma tanta delusione, quella sì. Dopo quindici anni di attese e vari incontri con l’amministrazione comunale – l’ultimo il 17 novembre scorso con l’assessore competente Terradura – le famiglie che risiedono in questa zona ancora vedono disattese le loro legittime richieste: una strada dignitosa per ritornare a casa e l’allaccio all’acquedotto. Lo hanno già scritto in una lettera di denuncia recapitata in comune il 10 agosto 2016 e tornano a farlo oggi con Corcianonline. I residenti si sono rivolti anche al consigliere comunale Luca Merli di Forza Italia che si interesserà della vicenda nelle sedi istituzionali.
Quando si imbocca via Venturi si è a non molta distanza da altre zone residenziali di San Mariano di Corciano. Eppure una volta cominciato il tragitto ci si rende conto di stare sopra una mulattiera con buche che a metterci il piede il bordo arriva alle caviglie. Ma non finisce qui perché tre famiglie che risiedono a metà strada attendono da anni l’allaccio all’acqua pubblica e vanno avanti con pozzi privati e depuratori – e relative spese – nonostante abbiano pagato da tempo le spese di urbanizzazione.
“L’ultima volta che questa strada è stata asfaltata – ci raccontano i residenti – risale ai primi anni 2000 quando il sindaco Bruscia fece fare un bel lavoro. Dopo non è mai stata fatta alcuna manutenzione degna di nota, anzi recentemente la strada è stata percorsa dai mezzi pesanti che hanno lavorato alla costruzione di un’abitazione in cima a via Manin che avrebbe un suo accesso preferenziale, con una strada in perfette condizioni”.
Inutile dire come si riduce la strada quando piove: i detriti trasportati dalla discesa di via Manin hanno chiuso pure l’unico tombino presente in una zona dove alcune famiglie non sono servite da fognatura pubblica.
La promessa era che i lavori sarebbero cominciati a primavera. Il 21 marzo è passato ma di lavori ancora neanche l’ombra. “La nostra paura – continuano i residenti – è che il comune aspetti che la strada si rovini del tutto per cominciare a metterci della semplice terra. Qui però occorre l’asfalto, non la terra – ribadiscono – e gli interventi servono in fretta perché più si va avanti più la strada si danneggia. Non ci vorrebbe molto, se solo non fossimo ignorati”. Gli abitanti della zona sono determinati ad andare avanti nella loro battaglia e annunciano: “Andremo a fotografare le strade di accesso alle abitazioni degli amministratori corcianesi, vogliamo proprio vedere in che stato sono”.
Lorenzo Lotito