Un concertazione appena avviata e poi subito interrotta, o, peggio, proprio mai partita: la Cgil di Perugia, insieme al sindacato pensionati Spi alle alla Funzione Pubblica, ha indirizzato tre lettere per esprimere la propria “insoddisfazione” ai sindaci di Perugia, Corciano e Torgiano. Il sindacato – nelle persone di Vanda Scarpelli (Cgil), Luciano Campani (Lega Spi Perugia) e Daniela Luzzi (Fp Cgil) – scrive nella missiva di essere venuto a conoscenza “in via assolutamente informale dell’avvenuta approvazione del bilancio”, e questo nonostante – per quanto riguarda Perugia e Corciano – fossero previsti “ulteriori confronti” con il sindacato, nonché “l’invio preventivo della bozza di bilancio”, mai avvenuto. Nel caso di Torgiano, poi, si è registrata addirittura la “mancanza assoluta di interlocuzione con le parti sociali”.
Nelle lettere la Cgil stigmatizza dunque “il metodo di relazioni sindacali” adottato e rilancia le sue proposte, tra le quali: l’aumento dell’esenzione Irpef e la progressività degli scaglioni; l’innalzamento dell’Isee almeno a 9.000 euro per accedere alle agevolazioni fiscali; la definizione di risorse aggiuntive per la non autosufficienza; il mantenimento dei servizi educativi pubblici all’infanzia; il potenziamento dei trasporti pubblici e la riduzione/agevolazione dei costi degli abbonamenti e dei biglietti per le persone anziane.
“Convinti che un buon sistema di relazioni sindacali possa garantire un miglioramento complessivo per la vita dei cittadini – conclude la missiva della Cgil ai sindaci – vigileremo sulle azioni che questo Comune vorrà intraprendere”.