Il Movimento 5 Stelle torna a mettere la lente sopra la situazione delle mense a Corciano. Lo fa con una interrogazione in cui chiede conto all’amministrazione comunale dell’adeguatezza della finanziaria GBM a garanzia del contratto di fideiussione che copre lo svolgimento del servizio in capo al consorzio ABN di Perugia.
“Dopo gli eventi dello scorso maggio – scrive la capogruppo M5S Simonetta Checcobelli – quando in seguito ad un accesso agli atti il M5S ha scoperto che il consorzio, a cui era stato affidato il servizio delle mense scolastiche di ogni ordine e grado, per 12 anni, a Corciano, da quasi sette mesi svolgeva un servizio senza la sottoscrizione di un regolare contratto, oggi siamo ancora a chiedere conto all’amministrazione delle strane vicende che continuano a caratterizzare questa vicenda”.
Checcobelli ricorda che ABN, il consorzio concessionario del servizio mense, aveva reperito dopo vari tentativi una garanzia fideiussoria con la finanziaria GBM che, sebbene presentasse all’epoca della sottoscrizione le caratteristiche previste dalla norma essendo iscritta nell’elenco speciale (art.107 d.Lgs. 1 settembre 1993 n. 385), non era istituto bancario di primaria importanza che una nota ANAC raccomanda al settore pubblico per la stipula di fideiussioni a favore di enti e amministrazioni pubbliche. “Ci eravamo ripromessi di controllare la situazione – spiega Checcobelli – e abbiamo scoperto che la Banca d’Italia indica GBM come soggetto non abilitato al rilascio di garanzie nei confronti del pubblico. Si vede chiaramente – aggiunge – alla pagina http://www.bancaditalia.it/compiti/vigilanza/avvisi-pub/garanzie-finanziarie/, cliccando sul link verde in basso”.
In base a queste considerazioni il Movimento 5 Stelle di Corciano ha presentato una interrogazione per il prossimo consiglio comunale. “Attendiamo chiarimenti – ribadisce la consigliera Simonetta Checcobelli – da parte dell’amministrazione, ma certo non possiamo esimerci dallo stupore per il persistere di fatti che potrebbero ledere gli interessi della collettività. Ci domandiamo se non sia compito dell’amministrazione controllare il persistere delle condizioni di regolarità dei contratti in essere, soprattutto in casi come questi dove il concessionario ha dimostrato delle criticità nel corso del reperimento della fideiussione medesima e soprattutto in virtù di una concessione tanto lunga (12 anni) e ci aspettiamo chiarezza e trasparenza nel riferire ed eventualmente agire a tutela del servizio e degli interessi dei cittadini”.