Sin da piccolissimi il “cervello sociale” dei bambini è estremamente ricettivo. Usare un giusto tono di voce, amorevoli espressioni del viso e tutto ciò che esprime amore, cortesia e gentilezza risulta, perciò, fondamentale. Viene infatti recepito e immagazzinato nella loro memoria, creando delle basi solide per costruire un mondo interiore in armonia.
Il cervello dei bambini è programmato per mettersi in contatto con gli altri: un bambino trattato con rispetto e abituato ad ascoltare le paroline “grazie” o ” per favore”, ne intuirà istintivamente l’importanza e svilupperà a sua volta, inconsciamente e senza capirne bene il significato, il valore della reciprocità. L’età compresa tra i 2 e i 7 anni è detta “stadio dell’intelligenza intuitiva” ed è quella in cui i bambini apprendono il senso del rispetto. Quando capiranno il valore dell’amicizia, e ciò che implica questo impegno affettivo, avranno ancor più bisogno delle regole della cortesia e, quindi, del buon esempio dei genitori.
Ecco un elenco di situazioni che possono aiutare gli adulti ad inculcare ai propri figli le norme di buona convivenza:
• Sei entrato in un posto? Saluta, dì buongiorno o buonasera.
• Vai via? Dì arrivederci.
• Ti hanno fatto un favore o dato qualcosa? Ringrazia.
• Ti parlano? Rispondi.
• Ti stanno parlando? Ascolta.
• Hai qualcosa? Condividilo.
• Non ce l’hai? Non invidiarlo.
• Hai preso qualcosa che non è tuo? Restituiscilo.
• Vuoi che facciano qualcosa per te? Chiedilo per favore.
• Ti sei sbagliato? Chiedi scusa.
Educhiamoli ed educhiamoci ad essere educati il più presto possibile.