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martedì 5 Novembre 2024
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Riaperte le porte dell’ex Ellesse, performance all’insegna dell’arte

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Una folla di 100 sagome, a rappresentare uomini e donne con i capelli scomposti, incastonati in quello che era uno spazio di lavoro e di vita. E mentre la musica diventa canone, a riprodurre i suoni della quotidianità, una ‘voce fisica’ scandisce le peculiarità di ogni spazio pulsante di persone, per appoggiarsi, infine, sulla considerazione “Il luogo … è il tempo”. Questo il titolo dell’installazione per voce narrante e musica, grazie alla quale lo stabilimento Ellesse, luogo eccellente per Corciano, l’Umbria e l’Italia si è riaperto il 2 novembre, intorno a mezzogiorno, soltanto per poche ore.

Ideata dall’artista Carlo Carnevali – che ama unire all’abituale linguaggio pittorico-figurativo, le suggestioni di altri mondi – la performance è stata realizzata in sinergia con Stella Carnevali che ha redatto i testi resi vivi dall’attrice Emanuela Faraglia e con i musicisti Michele Rosati, autore ed esecutore delle musiche originali, e Filippo Pambianco percussionista. “Quando ci è stato esposto il progetto – commenta l’assessore alle attività culturali Lorenzo Pierotti – sia il sottoscritto che il Sindaco l’abbiamo sposato con entusiasmo. Rientrare in uno dei nostri luoghi simbolo, al quale anche personalmente tengo molto (l’assessore, insieme al Sindaco di Perugia, Andrea Romizi, ha rivolto istanza alla Rai di considerare la realizzazione di una fiction sulla storia dell’Ellesse – ndr) facendosi avvolgere dalla musica, dalle parole e dall’impatto visivo di una ‘scultura diffusa’ di pregio e di sicuro impatto emotivo è stato molto originale”. Dello stesso parere il proprietario del complesso aziendale, Leonard Servadio, che ha accolto la proposta con la consueta disponibilità, dicendosi felice che un luogo d’eccellenza potesse essere rivissuto, anche se per poco.

L’eclettico pittore e scultore umbro Carnevali, già da qualche anno, nella giornata dei morti, in luoghi simbolo del territorio diffonde messaggi di memoria, all’insegna dell’arte. Lo ha fatto a Perugia, nei cimiteri abbandonati, circondando le sue opere con musica contemporanea e brani tratti dalla grande letteratura e poesia. Quest’anno ha scelto Corciano ed una fabbrica dismessa, non per calcare la mano su quello che c’è stato ed ora non esiste più, piuttosto per favorire un’astrazione dal luogo e dalla vicenda conosciuta per renderla immaginabile addirittura in altra forma. In più di uno, fra i presenti, ha legato la forza espressiva della performance all’oggi, sconvolto dal terremoto. Un’emozione in più, un’interpretazione ulteriore, perché l’arte è capacità di andare oltre, di costruire ponti e cercare assonanze. Il progetto di Carnevali ha così confermato l’intento originario, di celebrare la forza della vita … presente, nonostante tutto. E l’Ellesse – simbolo di creatività, forza imprenditoriale, benessere e sostegno per un territorio intero – è diventato emblema dei luoghi dell’Umbria dove, l’attuale “tempo interrotto” non deve provocare l’oblio. In ciascuno di essi, può rifiorire – e lo farà – la forza dirompente del futuro.

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