“Se penso a Shakespeare, a parte le più famose tragedie o commedie, da ‘Romeo e Giulietta’ a ‘Sogno di una notte di mezza estate’, mi vengono in mente le sue frasi citatissime e condivise sui social. Ad esempio ‘Essere o non essere, questo è il dilemma’ o ‘Siamo fatti della materia di cui son fatti i sogni’. In pochissimi caratteri si avvicinano ai nostri migliori tweet. E’ una delle ragioni per cui lo considero portatore di una straordinaria modernità. Come facevo, quindi a non appoggiare l’iniziativa dei Gruppi di Lettura della Biblioteca Gianni Rodari di Corciano! Anzi, sono certo che avrà uno straordinario successo”. Così Lorenzo Pierotti, assessore alle attività culturali del Comune, introduce “La Tempesta”, evento volto ad approfondire la commistione tra letteratura di viaggio e letteratura fantastica nelle opere del poeta, attore e drammaturgo inglese. In programma martedì 25 ottobre alle 21,00 nella Biblioteca comunale a San Mariano, sarà tenuto da Francesca Montesperelli, docente di Letteratura Inglese al Dipartimento di Lettere dell’Università degli Studi di Perugia.
“La Tempesta” è proprio il titolo di quella che viene considerata l’ultima opera di Shakespeare, morto il 23 aprile 1616, ben quattro secoli fa, ma ancora molto studiato a scuola, recitato a teatro, trasposto nella filmografia. Un autore per il quale il giovane assessore Pierotti, benché non provenga da studi classici, nutre molta simpatia. “Da quanto ho letto – dice – nessuno mette in discussione il primato di Shakespeare se non affiancandogli un altro gigante delle lettere, Dante, ma dal confronto l’inglese esce quasi sempre vincitore. E’ una questione di linguaggio – dice l’assessore – ma anche perché Shakespeare è così calato nel suo tempo e parallelamente così capace di osservarlo dal di fuori, da scrivere storie che riescono a sollevare questioni proprie dell’uomo e dell’umanità fin dalla notte dei tempi. La modernità di questo autore non è solo nella capacità di rivelarci le più diverse psicologie, ma anche nel mostrarci il confine, spesso incerto, tra vita e sogno. Riesce a parlare di vendette personali per poi allargare il discorso a lotte di potere, amore, follia, sovrannaturale. Temi che si prestano alle più attuali rivisitazioni e riflessioni. Come potrei non esserne affascinato. Lo percepisco come un personaggio dei nostri tempi. Per questo – conclude – mi auguro che siano in tanti, soprattutto giovani, a partecipare alla serata, così da trarne spunti interessanti per leggere, rileggere, vedere e rivedere le opere di Shakespeare che nell’arte della parola, resta maestro. Una capacità, nel senso più costruttivo, che noi che facciamo politica dovremmo sempre tenere a mente e praticare”.
Monica Rosati
Ufficio Stampa Comune di Corciano