Sullo stato sociale i Comuni, troppo spesso, continuano a fare da soli e a fare male: è il caso del Comune di Corciano, che “non può mantenere l’esenzione dell’addizionale Irpef così bassa”. La denuncia arriva dalla Cgil e dello Spi di Perugia rispetto all’operato dei Comuni dell’ambito sociale che ha come capofila Perugia, il Comune capoluogo, che per primo – accusano dal sindacato – ha chiuso il bilancio senza reale confronto con le organizzazioni sindacali, con un risultato che la Cgil giudica “assolutamente negativo”.
In generale i tagli allo stato sociale, che da anni peggiorano il livello dei servizi e dell’assistenza sociale, continuano ad essere la ricetta più spesso riproposta, a danno dei cittadini, in particolare di quelli appartenenti alle fasce più deboli, anziani in primis: “Anche quest’anno – hanno denunciato i rappresentanti di Spi e Cgil nei vari interventi – si è riproposto uno scenario già visto: dialogo e accordi con la Usl Umbria 1, con risultati importanti, e rapporto difficile con i Comuni, con qualche incontro (a Corciano e a Perugia, non a Torgiano), ma poi nessun accordo concreto, nonostante gli accordi sottoscritti con l’Anci”.
Il risultato finale di questo atteggiamento relativo allo stato sociale – secondo il sindacato – è ben visibile poi nelle scelte di bilancio che i Comuni compiono. “A Perugia ad esempio – ha denunciato ancora la Cgil – non si prevedono fondi aggiuntivi per il Prina (Piano regionale integrato non autosufficienza), né finanziamenti per il diritto alla casa, mentre si tagliano diversi milioni di euro di spesa, con sforbiciate un po’ in tutti i settori”. Critiche anche al Comune di Corciano, che “non può mantenere l’esenzione dell’addizionale Irpef così bassa” e a quello di Torgiano, che non ha neanche convocato i sindacati, “nonostante il sindaco ricopra la carica di vicepresidente dell’Anci Umbria”.