Un progetto denominato “A misura di bambino” che passa attraverso un servizio già esistente. Parte da queste basi la partecipazione del Comune di Corciano al bando nazionale F.A.M.I – Fondo Asilo Migrazione e Integrazione finalizzato al “potenziamento della capacità ricettiva del sistema di seconda accoglienza dei Minori Stranieri non Accompagnati (MSNA)”. L’amministrazione ha già presentato al Ministero la sua proposte progettuale, concentrandosi di fatto ull’aggiornamento della capacità ricettiva del sistema di accoglienza territoriale.
“Il progetto di Corciano è innovativo – spiega l’assessore all’intercultura Giuseppe Felici – perché invece di fare leva su forme classiche, come possono essere il ricorso alle comunità o alle case famiglia, passa direttamente all’inserimento nella società, in quanto si affianca agli affidi familiari professionali, iniziativa in corso nel nostro Comune. Gli ulteriori aspetti interessanti – prosegue – sono rappresentati dal fatto che l’allargamento della rete Sprar, consequenziale alla partecipazione al Bando, ci consentirà di intervenire direttamente nella gestione dell’emergenza profughi, controllando meglio i flussi, visto che finora era curata in prima persona dalla Prefettura, escludendo di fatto ogni funzione del Comune. Altrettanto importante è avere identificato come destinatari dell’intervento i soggetti più vulnerabili, in questo caso i bambini, che, nelle nostre intenzioni, sono quelli in età scolare fino ai 13 anni”.
Il Comune di Corciano, pertanto, nel dettagliare la proposta ha manifestato la disponibili ad entrare nella rete dell’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati appoggiandosi non a strutture residenziali ma inserendo bambini e ragazzi in famiglie affidatarie resesi disponibili. Il punto di forza è proprio questo, avere ipotizzato la permanenza dei minori in contesti familiari. Per arrivare ad una rosa di nuclei disposti ad accogliere – gli uffici parlano di una decina, in quanto 10 è il numero di soggetti per i quali si partecipa al Bando – è stata preliminarmente condotta un’opera di sensibilizzazione che ha coinvolto il settore dei Servizi Sociali supportato dalle Associazioni del territorio, un’azione di promozione diretta, senza il ricorso a campagne istituzionalizzate. Dopo avere raccolto la disponibilità, spiegano negli uffici, queste famiglie a norma di legge andranno valutate e formate (al pari di quanto già avviene nel percorso affidi).
Una volta che il Ministero avrà approvato il progetto del Comune – ad oggi è arrivata la conferma che la pratica è stata accolta e si trova in fase di elaborazione – i Servizi Sociali provvederanno all’accoppiamento minore-famiglie. “Il Comune di Corciano continua a fare la sua parte per garantire delle politiche solidali per l’emergenza profughi con un intervento che tiene insieme la gestione delle situazioni più critiche e l’integrazione nella società. – conclude l’assessore Felici – Non siamo interessati a pratiche solo formali che non affrontano i problemi alla radice”.
Monica Rosati
Ufficio Stampa Comune di Corciano