La polemica sui ceri spezzati nel logo del comitato regionale Umbria della Fita, la Federazione italiana taekwondo che fa parte a sua volta della federazione mondiale (World taekwondo federation) parte da Corciano.
“Giorni fa – scrive il cittadino di Gubbio al sito web Cronaca Eugubina – mi trovavo in un centro commerciale di Corciano e notavo che all’interno dello stesso c’era una manifestazione sportiva tipo la nostra Notte Bianca dello Sport. Fin qui tutto bene, ma passando per caso davanti a un piccolo stand di presentazione del taekwondo, sono rimasto un po’ sorpreso nel vedere che il simbolo del Comitato Regionale Umbria di suddetto sport abbia come simbolo un atleta nell’atto di distruggere i tre Ceri, con sfondo della Regione Umbria. Premesso che che la cosa si può verificare anche sul loro sito internet, non credo che i Ceri spezzati siano rispettosi nei confronti del popolo eugubino. Non sta a me commentare, ma vorrei che la cosa venisse messa a conoscenza della città e quanto meno invitati i responsabili di tale atto a rimediare a un errore che poteva essere evitato”.
Il disegno dei ceri spezzati – come riporta il Corriere dell’Umbria, che segnala lo sdegno della città di Gubbio – appare nel sito internet del comitato umbro, ma viene stampato anche su carta intestata, compare sui biglietti da visita, dappertutto e circola nelle mani di centinaia, migliaia di persone e, proprio perché su internet, è visibile dal mondo intero.
Sulla vicenda interviene anche il consigliere regionale Marco Vinicio Guasticchi, già presidente della Provincia di Perugia: “La Regione Umbria ha come simbolo i ceri di Gubbio, in onore di una città importante e delle sue storiche tradizioni. quei tre ceri rappresentano l’orgoglio di una comunità che per secoli è rimasta profondamente legata al loro significato religioso e laico allo stesso tempo. Quindi vedere ogni tanto qualche sprovveduto utilizzare questo simbolo per ironizzare e promuovere eventi o prodotti (vedi i salami di una nota ditta umbra) diventa irrispettoso e quantomeno offensivo nei confronti degli eugubini. L’ultimo sfregio è stato commesso da un’associazione sportiva regionale (ovviamente nulla a che fare con l’istituzione Regione) che ha utilizzato l’immagine dei tre certi stilizzati abbattuti abbattuti da colpi di taekwondo. Non condivido tale leggerezza e soprattutto non conoscenza dei valori che animano una comunità come quella eugubina. Da presidente della Provincia mi avvicinai con cautela e rispetto alla tradizione dei ceri consapevole del rispetto dovuto alla città di Gubbio e ai suoi abitanti apprezzando infinitamente però questa stupenda e coinvolgente tradizione che raggiunge il suo apice il 15 e 16 maggio di ogni anno”. Quindi giù le mani dai ceri”.