Anche i lavoratori delle industrie metalmeccaniche della provincia di Perugia sciopereranno per un’ora (a fine turno) mercoledìì 21 settembre, per chiedere sicurezza e rispetto per la vita di ogni lavoratore. Lo sciopero è stato proclamato a livello nazionale da Fim, Fiom e Uilm in seguito alla tragedia di Piacenza in un’azienda di logistica, seguita, a distanza di poche ore l’una dall’altra, dalla morte di un lavoratore all’Ilva di Taranto e da quella di un lavoratore dell’Atac, azienda dei trasporti romana.
“Dall’inizio dell’anno – sottolineano Fim, Fiom e Uilm – 500 lavoratori sono morti in Italia mentre lavoravano. È un dato inaccettabile, che rappresenta una situazione drammatica”.
Anche nella provincia di Perugia il numero di infortuni sul lavoro resta molto alto, addirittura in crescita rispetto allo scorso anno (5422 nei primi sette mesi dell’anno, contro i 5309 del 2015), mentre si registra una contrazione delle morti (7 contro le 11 del 2015).
“Morti che tuttavia – commentano Fim, Fiom e Uilm – non sono mai la conseguenza della fatalità, ma sempre della mancanza di rispetto delle imprese per le procedure e le regole di sicurezza e, in generale, della inadeguatezza dei sistemi di prevenzione tali da assicurare effettive garanzie per i lavoratori. Questa realtà è la conseguenza di un clima e di comportamenti che valutano la vita e il lavoro e le condizioni in cui si svolge come variabili dipendenti dagli interessi dell’impresa e del profitto”.
Di qui la decisione di indire, anche in provincia di Perugia, lo sciopero per mercoledì, perché “il diritto alla vita di un lavoratore è un bene assoluto che nessuno può cancellare”.
Ufficio stampa Cgil Umbria