“L’Amministrazione vuole strutturare un Piano d’Azione Locale per la rigenerazione urbana della zona di Taverne, dove tanti capannoni sono vuoti per l’abbandono di attività, alcune chiuse, altre trasferite in altre aree del nostro Comune. Una riconversione ‘commerciale – commerciale’ secca potrebbe essere difficoltosa, la sfida è mettere in piedi una ‘rigenerazione complessa’ che tenga in piedi le esigenze dell’intero apparato produttivo”.
Lo dichiara l’assessore all’ambiente e qualità della vita urbana Giuseppe Felici, che così introduce e motiva l’adesione al Laboratorio Sperimentale Nazionale su Rigenerazione Urbana e Nuove Prassi Urbanistiche, siglata ufficialmente lunedì scorso con la firma di un accordo con Anci e Confcommercio. L’iniziativa, si incardina in un quadro più ampio, avviato su scala nazionale e regionale.
“Il 23 aprile 2015 – spiega Felici – è stato sottoscritto un Protocollo d’Intesa, dalla durata triennale, tra Anci e Confcommercio-Imprese per l’Italia finalizzato alla sperimentazione congiunta di ‘nuove modalità e prassi urbanistiche’ così da frenare il ciclo economico depressivo responsabile dell’impoverimento delle città, in termini di servizi ai cittadini, e della riduzione delle imprese. Da esso – prosegue – è scaturito il Laboratorio (al quale partecipano tecnici, amministratori locali, rappresentanti di Anci e Confcommercio, rappresentanti qualificati delle città aderenti alla sperimentazione) che ha scelto come partner scientifico il Centro Reatino di ricerche di Ingegneria per la Tutela e la Valorizzazione dell’Ambiente e del Territorio (CRITEVAT) dell’Università La Sapienza, incaricato di elaborare Linee Guida applicabili alle città che aderiscono alla sperimentazione, per promuovere e normare negli atti di pianificazione urbanistica interventi di Rigenerazione Urbana e/o Territoriale”.
“Quello che vorremmo per Taverne è proprio questo – ribadisce l’assessore – l’indicazione di una strategia conseguente allo studio approfondito della situazione esistente”. In Umbria, oltre a Corciano, sono ‘enti sperimentatori’, Perugia, Terni e Narni; in Italia la rosa è composta da 57 città. Alla firma del Protocollo, in particolare, dovrà seguire un Piano d’Azione Locale, Comune per Comune, volto a dare indicazioni al Centro Ricerche per l’avvio dello studio sul campo. “Visto che abbiamo già individuato come zona su cui agire Taverne – prosegue Felici – avremmo potuto vederci per un incontro tecnico-operativo già il 15 settembre, ma il Centro Ricerche ha sede a Rieti e le conseguenze del sisma del 24 agosto hanno fatto giocoforza slittare i tempi e non è stato possibile ad oggi stabilire una data ulteriore”. Resta tuttavia la consapevolezza della validità del percorso adottato. “Dopo l’impegno per la riqualificazione dei centri storici e la cura che il Comune ha messo e mette nell’insediamento delle attività commerciali negli stessi – dice ancora l’assessore – si tratta di un altro tentativo per rilanciare e riqualificare anche altre aree che per la conformazione di Corciano non sono affatto periferiche ma sulle quali è giusto intervenire a scopo preventivo, visto che nella concezione di questo progetto e nella visione del dipartimento scientifico CRITEVAT sono definite periferie tutte le zone in via di degrado”.