I consiglieri provinciali di Perugia Enea Paladino, Giampiero Panfili e Floriano Pizzichini hanno presentato un’interrogazione al Presidente della Provincia di Perugia, Nando Mismetti, chiedendo quali siano le condizioni attuali di tutti gli immobili di proprietà o in gestione della Provincia dopo il terremoto del 24 Agosto.
I consiglieri di opposizione si sono fatti promotori anche di una mozione per impegnare il presidente Mismetti a effettuare nuovi e approfonditi controlli, da verificare con tecnici e ingegneri esperti in sicurezza, sull’adeguamento antisismico di tutte le scuole di competenza della Provincia.
“L’obiettivo è accertare la sicurezza degli edifici in cui centinaia di ragazzi vivono gran parte dell’anno. Le vicende di corruzione e di malagestione dei fondi antisismici che stanno venendo alla luce nei luoghi della tragedia ci obbliga come amministratori a verificare, scrupolosamente, le strutture di competenza dell’ente e in caso di effettuare i lavori di adeguamento antisismico. E’ da sottolineare – spiegano i consiglieri – che qualora risultino lavori di adeguamento antisismico non a norma o non effettuati, il presidente Mismetti dovrà procedere ad informare la Procura della Repubblica, poichè non si può speculare sulla sicurezza degli studenti. Infine chiediamo che, là dove si riscontrino edifici non ancora a prova di terremoto, la Provincia dovrà provvedere a iniziare i lavori di adeguamento e messa in sicurezza delle strutture scolastiche, chiedendo finanziamenti a Regione e Governo”.
“Purtroppo dobbiamo constatare – ha detto Paladino – che i terremoti nella nostra provincia non sono straordinari, ma sono eventi ciclici con cui noi dobbiamo, a malincuore, convivere. Il governo nazionale e gli enti locali devono a mio avviso iniziare a rielaborare una politica di prevenzione e di vera messa in sicurezza di tutte le nostre cittadine, partendo da tutti gli edifici pubblici ma anche stanziando finanziamenti per un serio adeguamento antisismico delle case dei privati cittadini. Sono sforzi economici che uno Stato deve trovare, perchè prevenire è comunque meno oneroso che ricostruire, e sopratutto perché le stragi a causa dei sismi possano e debbano aver fine.”