Da domani, sabato 2 luglio, partono anche in Umbria i saldi estivi. Secondo le stime dell’Ufficio studi di Confcommercio, ogni famiglia spenderà in media per l’acquisto di articoli di abbigliamento e calzature in saldo circa 232 euro, per un valore complessivo intorno ai 3,6 miliardi di euro. Per la prima volta l’avvio dei saldi risponde alla richiesta di Federazione Moda Italia-Confcommercio di avere una data unica a livello nazionale anche per evitare fenomeni di distorsione di concorrenza tra imprese nei diversi territori. “Fino ad oggi, complice la pessima stagione meteorologica, le vendite sono andate piuttosto male – sottolinea nella nota il presidente Federmoda Confcommercio Umbria, Carlo Petrini – quindi chi acquista in saldo ha una vastissima disponibilità di assortimento. Merce di stagione a prezzi fortemente ribassati significa affari veri e ampia possibilità di scelta: speriamo che i consumatori siano invogliati da questa concomitanza e non si facciano condizionare dallo stato di incertezza economica che ancora perdura. Dal punto di vista di noi imprenditori – continua Petrini – speriamo che questi saldi di ‘fine stagione’, peraltro a stagione appena iniziata, possano portare liquidità per far fronte alle scadenze con i fornitori; certamente non margini. Ma comunque una boccata di ossigeno per cercare di andare avanti verso quella vera ripresa che ancora non c’è”.
Per il corretto acquisto degli articoli in saldo, Confcommercio ricorda alcuni principi di base: Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (art. 1519 ter cod. civile introdotto da D.L.vo n. 24/2002). In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto. Prova dei capi: non c’è obbligo. E’ rimesso alla discrezionalità del negoziante. Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante qualora sia esposto nel punto vendita l’adesivo che attesta la relativa convenzione. Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo. Tuttavia nulla vieta di porre in vendita anche capi appartenenti non alla stagione in corso. Indicazione del prezzo: il cartellino dei prezzi deve contenere il prezzo praticato prima della vendita di fine stagione, il nuovo prezzo, lo sconto praticato e il ribasso effettuato, espresso sia numericamente che in percentuale.