Nel pomeriggio del 29 giugno, solennità dei SS. Pietro e Paolo, numerosi sacerdoti hanno raggiunto dalle loro parrocchie (molte di periferia) la cattedrale di San Lorenzo in Perugia per stringersi attorno al loro cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti, che ha celebrato il suo 50° anniversario di sacerdozio essendo stato ordinato presbitero del Clero fiorentino il 29 giugno 1966 dal cardinale Ermenegildo Florit nella cattedrale di Santa Maria del Fiore. La grande partecipazione di sacerdoti diocesani è stata un segno di filiale affetto e stima per loro pastore. Insieme al cardinale Bassetti hanno concelebrato il cardinale di Firenze Giuseppe Betori, l’arcivescovo emerito Giuseppe Chiaretti e una ventina di arcivescovi e vescovi provenienti dall’Umbria, dalla Toscana e da altre regioni.
«Comunicare la gioia del mio sacerdozio a tanti seminaristi».
Il vescovo ausiliare mons. Paolo Giulietti, nel leggere la lettera augurale di papa Francesco rivolta al cardinale Bassetti, ha ringraziato lo stesso porporato per l’opera pastorale che sta compiendo nel guidare la Chiesa di Perugia-Città della Pieve dal 4 ottobre 2009 e ha voluto evidenziare che «se oggi il cardinale Bassetti è nostro pastore, dobbiamo ringraziare anche la sua famiglia e in particolare il padre Arrigo, che, invece di mandarlo giovanissimo ad apprendere il mestiere di biciclettaio, ascoltò il consiglio del parroco, don Giovanni Cavini: “Gualtiero è bravo, ha voglia di studiare, mandalo in seminario”». Una volta sacerdote, don Bassetti è stato rettore del Seminario Maggiore Fiorentino con un preciso “mandato”, quello di «comunicare la gioia del mio sacerdozio a tanti seminaristi – come lo stesso cardinale ha sottolineato –, una gioia che non mi ha mai abbandonato».
Il cardinale, al termine della celebrazione, rivolgendosi ai numerosi fedeli, ha detto: «Chiedo umilmente la vostra preghiera, che poi faremo insieme dinanzi alla venerata immagine della Madonna delle Grazie con l’atto di affidamento della nostra Chiesa alla sua protezione. Aiutatemi tutti a combattere la buona battaglia, a portare a termine la mia corsa, a conservare la passione della fedeltà alla Chiesa e particolarmente a tutti voi, fratelli e figli di questa stupenda Chiesa perusino-pievese, che la bontà del Signore, attraverso il discernimento di papa Benedetto XVI, ha voluto affidarmi in età avanzata».
Il pensiero del cardinale per i profughi accolti… Ad alcuni donerà delle biciclette.
In occasione del 50° di sacerdozio, al cardinale sono state fatte delle offerte da parrocchie e privati cittadini, che lui ha accolto molto volentieri per la Caritas diocesana. Citando la Caritas, il porporato ha partecipato ai fedeli una «notizia particolare: proprio oggi sono arrivati in una delle nostre strutture d’accoglienza quattordici profughi, che vanno ad aggiungersi ai sessantadue ospitati dallo scorso autunno. Mi è stato chiesto di offrire a queste persone alcune biciclette, che servono a loro per raggiungere i luoghi di lavoro e di studio. E’ un venire incontro a questa esigenza, che potrò fare grazie alla generosità dimostratami da tante persone».
Il vescovo ausiliare mons. Paolo Giulietti, all’inizio della celebrazione, ha voluto fare riferimento ad un particolare dell’adolescenza del cardinale, quando suo padre gli disse che non avrebbe fatto più l’apprendista riparatore di biciclette, ma comunque avrebbe tanto pedalato nella vita e «così è stato», ha commentato il presule che ha aggiunto: «Oggi mi trovo a donare alcune biciclette ai nostri amici profughi».
Il cardinale molto colpito dall’ultimo arrivo di profughi ai quali è sempre molto vicino.
Il cardinale non poteva non ricordare i profughi nel giorno del suo 50° anniversario, richiamando l’attenzione sul fenomeno immigrazione, che negli ultimi mesi è in sensibile aumento con sbarchi quotidiani sulle coste italiane e greche di gente in fuga dalla terra di origine per guerre, violenze e fame. Bassetti, che lo scorso settembre si è recato a Lampedusa, alla “Porta d’Europa”, per visitare i luoghi di prima accoglienza, non manca occasione per far sentire la sua vicinanza umana, spirituale e materiale ai profughi. E’ rimasto molto colpito dal racconto della responsabile del “Progetto diocesano di accoglienza immigrati e richiedenti asilo”, l’assistente sociale Stella Cerasa, riguardo l’arrivo a Perugia degli ultimi quattordici profughi di nazionalità eritrea. «I più piccoli – ha raccontato la responsabile – hanno uno e due anni di età e sono arrivati nella nostra casa di accoglienza con ancora al polso il braccialetto con il numero di identificazione messogli al momento dello sbarco». Il prossimo 5 luglio, a Roma, sarà presentato il XXV Rapporto Immigrazione curato dalla Caritas italiana e dalla Fondazione Migrantes della Cei. Uno degli argomenti trattati nella pubblicazione è quello su “I minori e gli studenti: un tassello del nostro futuro”.