394 pagine, ventuno poeti italiani, sette poeti polacchi: questo è il Quadernario – Almanacco di poesia contemporanea 2016 edito da LietoColle e curato quest’anno da Maurizio Cucchi, per un’operazione editoriale interamente dedicata alla poesia italiana ed europea contemporanea.
La pubblicazione, a cadenza annuale, nel prossimo anno presenterà alcune novità importanti. Nel 2017 il Quadernario uscirà in due volumi e non più in un volume unico: il primo sarà dedicato alla poesia italiana; il secondo, alla poesia di altri paesi (nel 2017 sarà dato ampio spazio alla poesia portoghese del nostro tempo).
La prima parte del Quadernario 2016, è dedicata ai poeti polacchi tradotti con grande competenza da Marco Bruno, Francesca Fornari, Elżbieta Reginiak, Marcello Piacentini e Leonardo Masi. I poeti sono Adam Zagajewski, Ryszard Krynicki, Julian Kornhhauser, Stanislaw Barańczak, Ewa Lipska, Stanislaw Raginiak e Krystyna Dabrowska.
La seconda parte raccoglie brevi sillogi di poeti italiani più o meno noti: Giampiero Neri, Elia Malagò, Angelo Pini, Mario Santagostini, Maurizio Brusa, Franca Alaimo, Leo Bollettini, Alessandro Niero, Gaia Danese, Italo Testa, Giovanni Turra, Anna Belozorovitch, Greta Rosso, Alessandro Pancotti, Marco Bini, Matteo Bianchi, Maddalena Bergamin, Damiano Scaramella e Davide M. Quarracino. E la poetessa Anna Maria Farabbi di Perugia, unica autrice umbra inserita.
Anna Maria Farabbi, poeta, narratrice, saggista, traduttrice. Tra le sue ultime pubblicazioni, ricordiamo nel 2013: per la poesia Abse; per la narrativa: leièmaria; per la narrativa ragazzi Caro diario azzurro; per il teatro: la morte dice in dialetto da Rossopietra. Nel 2014 è uscito per la saggistica: Perugia, Unicopli; Nel 2015, per Terra d‘Ulivi ha curato l‘opera postuma di Claudia Ruggeri, Uovo in versi e, ugualmente postuma, Erotica di Maria Grazia Lenisa per Lietocolle. Nel 2016 ha curato e tradotto Louise Michel, Se questo è il potere, io sono anarchica, ha inoltre curato l‘opera Duse.
Ecco una poesia di Anna Maria Farabbi tratta dalla silloge “La radice” inserita nel Quadernario 2016:
“il sandalo brucia in una coppa morbidamente lentamente/ con lo stesso ritmo nevica/ in una scrittura verticale lattescente che scendendo/ tatua il corpo della notte il suo io il mio/ mentre ascoltiamo le lingue preistoriche del fuoco/ quasi dentro la bocca profonda del camino// ritorno alla luce e al morso per un amore a vento/ che mi strappa da terra sbattendomi via dall‘inverno se// ho attraversato il campo/ del mio sterminio se il miracolo chiama// io vengo” (la seconda poesia dell’epifania)
Particolarmente da apprezzare, infine, il saggio del Quadernario di Renzo Franzini che quest’anno è stato dedicato al grande poeta calabrese Lorenzo Calogero (Lorenzo Calogero: alcune osservazioni sul poetico)