Sabato 21 e domenica 22 maggio i soci di due storiche banche di credito cooperativo (bcc) umbre, Crediumbria e Credito cooperativo umbro, saranno chiamati a decidere del futuro dei loro istituti ponendo fine a un percorso che negli ultimi mesi ha visto diversi momenti di confronto, interno alle rispettive basi sociali. A entrare nel merito è Confcooperative Umbria, l’associazione a cui aderiscono le bcc e che “in questi mesi – ha spiegato il suo presidente Andrea Fora – ha svolto un ruolo determinate al fianco di Federcasse nel duro confronto con il governo Renzi per portare a casa una riforma sostenibile e rispettosa dei capisaldi della cooperazione”. “Il percorso che i due istituti hanno avviato in questi ultimi mesi – prosegue il presidente di Confcoperative Umbria – si inserisce anche nell’ambito della riforma voluta dal governo e, anche in questa logica, va valutato positivamente. In un sistema che vedrà le bcc ridursi drasticamente di un terzo su scala nazionale, con l’obiettivo di farle crescere nel patrimonio e nelle capacità operative, un’operazione come quella in essere non può che essere valutata, nelle premesse, in termini positivi”. “È auspicabile – aggiunge Fora – che questi percorsi si concludano con il supporto e l’adesione di tutti i soci delle due banche ma valore centrale della cooperazione restano comunque il confronto nella base sociale sulle scelte strategiche, l’autonomia e la sovranità dell’assemblea nella decisione finale”. “Le cooperative, in tutti i comparti in cui operano e, quindi, anche nel credito – spiega Fora –, traggono la loro ragione di esistere nella capacità di dare risposte ai bisogni dei propri soci e delle comunità in cui si insediano. In questo senso, una banca più solida patrimonialmente può essere in grado di rilanciare la propria operatività e capacità di stare vicino alle imprese e alle famiglie umbre. Benedico, perciò, questo ‘matrimonio’ e ritengo che questo percorso, pensato con lungimiranza dai dirigenti delle due bcc ancora prima dell’avvio del processo di riforma legislativo, possa costituire un esempio per tanti altri istituti di credito cooperativo e porsi all’avanguardia anche all’interno del sistema nazionale di Federcasse”. “In generale, però – conclude Fora –, è il tutto il sistema del credito cooperativo che va tutelato e rafforzato con i percorsi che ogni banca valuta più appropriati. In Umbria abbiamo anche un’altra bcc, quella di Spello e Bettona che rappresenta un alto valore di presidio di qualità e rapporto con i soci in quel territorio. Compito nostro e della politica è quello di sostenere e accompagnare tutti i percorsi di rafforzamento che le banche di credito in autonomia compiono. Le grandi banche hanno fallito e in Umbria il credito cooperativo rimane l’unica banca del territorio. È questo il valore da tutelare”.
Fusione Crediumbria-Credito Cooperativo Umbro, sì di Confcooperative: “Le grandi banche hanno fallito”
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