Sono stati circa 250 gli interventi effettuati dal Comune di Corciano, nell’intero territorio di competenza, per la disinfestazione dalla “processionaria”. Sebbene ne esistano circa 40 differenti specie, in Italia le più diffuse sono la processionaria del pino e la processionaria della quercia (secondo la nomenclatura scientifica la Thaumetopoea pityocampa e la Thaumetopoea processionea) ed entrambe possono essere facilmente riscontrabili nel corcianese.
I LUOGHI A RISCHIO – “Siamo intervenuti su strade, aree verdi e, soprattutto, negli spazi interni ed esterni agli istituti scolastici – sottolinea l’assessore alle opere pubbliche Luca Terradura – completando le azioni programmate. La Municipale ed i nostri operai hanno operato per la messa in sicurezza dei luoghi e le varie fasi pratiche, unitamente alle Associazioni dei cacciatori che si sono messe a disposizione gratuitamente, e per questo le ringraziamo, per controllare un fenomeno che può avere conseguenze molto fastidiose”.
I DANNI – La lotta alle processionarie, infatti, è particolarmente importante in quanto questi voraci parassiti degli alberi possono provocare seri danni alle piante colpite ma anche agli esseri umani e agli animali. Negli ultimi stadi della loro crescita, le larve sono provviste di peli urticanti, facilmente liberati nell’aria e trasportati dal vento fino a depositarsi sulla pelle o, peggio, entrare nei polmoni. Le reazioni infiammatorie possono essere anche gravi, soprattutto sui bambini o sugli animali da compagnia, che incautamente vengono a contatto con le larve. E’ però la vegetazione delle piante ospiti a costituire il menù preferito dalle processionarie e benché raramente il danno prodotto ne pregiudichi la sopravvivenza, gli alberi si indeboliscono e diventano facile preda di altri parassiti.
COSA FARE – “Raccomandiamo – conclude Terradura – anche ai privati di controllare i loro giardini. Con l’arrivo della primavera è bene accertarsi se sui rami ci sono nidi e, nel caso, programmare un intervento, anche rivolgendosi a ditte specializzate. E’ vietato, infatti, depositare rami con nidi sulle strade o nei rifiuti. Riconoscere i nidi di processionaria è facile – conclude – sui pini consistono in un sacco filamentoso che ricorda per forma e dimensioni una noce di cocco, mentre sulle querce sembrano una sacca”.