In occasioni speciali, come nel caso dell’8 marzo, i venditori abusivi di piante e fiori si moltiplicano ad ogni angolo e lungo tutte le strade. Vendere mimose ai semafori può sembrare una attività innocua; invece si tratta comunque di abusivismo.
“Chi opera fuori delle regole provoca danni enormi a chi invece le rispetta, e che fa fatica a portare avanti la propria impresa nelle difficilissime condizioni odierne”, questo il commento di Renato Ceccarelli, presidente Federfiori dell’Umbria.
Per questo motivo, i fioristi umbri, che della lotta all’abusivismo hanno fatto da sempre la loro bandiera, sostengono l’iniziativa della federazione nazionale Federfiori Confcommercio, che ha inviato una lettera a tutti i Prefetti, e per conoscenza al Garante della Concorrenza e del Mercato, per chiedere un intervento presso i Sindaci dei Comuni di competenza, affinché combattano con più determinazione il dilagare dell’abusivismo.
“I fioristi – sostiene Federfiori Confcommercio – “sono penalizzati dall’indifferenza da parte delle autorità competenti nell’applicazione delle leggi vigenti contro l’abusivismo. Nell’imminenza della Festa della Donna, appuntamento di grande importanza per la categoria, c’è la necessità di una controllo rigoroso, da parte degli organi preposti. Il danno subito incide in maniera sostanziale sulle attività dei nostri associati, ancor più oggi in un momento di gravi difficoltà in cui versa il nostro settore, e la questione va affrontata con la massima serietà ed attenzione. Anche per rispetto nei confronti di 23.000 famiglie, che pagano regolarmente le tasse e che ogni giorno lottano per arrivare a fine mese”.
Mimose abusive, Federfiori scrive a prefetti e sindaci per chiedere controlli rigorosi
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