“Spesso, aggirandomi tra scaffali e casse, quando gli uffici comunali sono chiusi, mi sento un po’ Indiana Jones, ma ogni volta, come nella saga archeologica di Steven Spielberg, vivo l’emozione del ritrovamento”. Ad affermarlo, l’assessore alle attività culturali del Comune di Corciano, Lorenzo Pierotti, che da oltre due anni abbina agli impegni propri del ruolo ricoperto, un minuzioso lavoro di ricerca volto a ricostruire momenti di storia del suo territorio. Questa volta, con l’aiuto di Tiziana Marconi ha trovato, tra magazzini e vecchi archivi, un documento con la firma originale del “Capo del Governo” Benito Mussolini. “Si tratta dell’atto che riconosce al Comune di Corciano il diritto all’utilizzo dello Stemma civico ed autorizza l’iscrizione del provvedimento nel Libro Araldico degli Enti Morali. I Comuni, ai tempi del feudalesimo – spiega Pierotti – non possedevano stemmi, ma rendendosi indipendenti, già dal XII secolo, assunsero uno stemma, concesso di norma dall’imperatore o dal vescovo. Oltre i Comuni, progressivamente assunsero degli emblemi araldici anche le Contrade, le Corporazioni, le Fondazioni e le Opere Pie. In quella rappresentazione grafica, sono condensati dignità, onore, personalità di un Comune, quale Ente giuridico pubblico. Con la creazione della Consulta Araldica del Regno d’Italia, nel 1869 – aggiunge ancora l’assessore, documentatosi dopo la scoperta – si cercò di disciplinare la materia, affermando, tra l’altro, il principio che solo questo Istituto aveva la facoltà di istruire le pratiche e di fornire i pareri per le conseguenti concessioni ufficiali dello stemma. Con il R.D. del 5 luglio 1896, n. 314, si istituì, il ‘Libro Araldico degli Enti Morali’ in cui riportare i decreti concessivi di stemmi, gonfaloni, sigilli e bandiere ad enti territoriali e morali. I Comuni italiani fecero domanda e quella di Corciano venne autorizzato il 15 Agosto 1929, anno VII dell’era fascista, dall’allora ‘Primo Ministro, Segretario di Stato, Benito Mussolini’. Il documento in copia originale, davvero bello e molto bel conservato – ribadisce Pierotti – sarà a breve messo in mostra permanente in una vetrina nella Biblioteca Comunale ‘Gianni Rodari’ così da rimanere visibile a tutti”. Per soddisfare le sue curiosità che il più delle volte agiscono da leva di Marketing Territoriale, l’assessore Pierotti sta mettendo in atto un lavoro certosino, volto a ripercorrere, anche dal punto di vista iconografico, lo sviluppo di Corciano. “Non un impegno fine a se stesso – commenta ancora – ma una precisa scelta di raccontare la storia non in modo cattedratico, senza steccati, e di farla conoscere ai più giovani. Come prossimo passo – conclude – mi piacerebbe arricchire anche il sito istituzionale con una sezione dedicata ai documenti storici. Renderli consultabili è un altro modo per stimolare e favorire il senso di appartenenza dei cittadini”.
Monica Rosati – Ufficio Stampa Comune di Corciano