L’Umbria esprime una “effettiva domanda di giustizia nettamente superiore” a quella che sarebbe ipotizzabile con il “solo dato residenziale”, cioe’ di una popolazione di poco inferiore al milione di abitanti. A dirlo è stato oggi il presidente della sezione penale della Corte d’appello di Perugia Giancarlo Massei in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario.
Cerimonia che si e’ svolta alla presenza della presidente della Regione Catiuscia Marini, del sottosegretario Gianpiero
Bocci, del vescovo, cardinale Gualtiero Bassetti, e delle principali autorità.
A tenere la relazione è stato Massei in attesa dell’insediamento del nuovo presidente designato dal Csm Mario Vincenzo D’Aprile, attualmente alla guida del tribunale di Ancona.
Riferendosi ai dati forniti dalla Procura di Perugia, Massei ha evidenziato come si sia verificato un incremento delle
attivita’ criminali da parte di gruppi stranieri nel settore del narcotraffico, del favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e della tratta di esseri umani finalizzata allo sfruttamento della prostituzione. “Allarmante” e’ stato definito il dato relativo al numero di denunce che riguardano gli stranieri per reati connessi al traffico di stupefacenti “e che, in rapporto alla popolazione residente, vede l’Umbria al primo posto”.
“La criminalita’ – ha detto ancora Massei riferendosi al quadro tracciato dalla procura di Perugia – si insinua attraverso attivita’ e presenze non immediatamente allarmanti”.
In Umbria sono state segnalate persone “collegate a cosche della ‘ndrangheta” che riciclano capitali lontano dalla Calabria. I primi casi di infiltrazione – e’ stato detto ancora – risalgono ai lavori di ricostruzione post-sisma del 1997.
Tornando al primato della droga, Massei ha sottolineato che alla crescita del consumo “contribuisce il basso prezzo delle sostanze stupefacenti, dovuto alla presenza sul territorio di un’offerta elevata e proveniente da gruppi in concorrenza tra loro”. (ANSA)