“Alla Commissione Bilancio Cultura il 12/01/2016 viene presentato il QSV, un documento previsto dalla normativa per valorizzare i centri storici, molto ben articolato ma che in realtà dice tanto ma non dice niente: iniziative anche carine per contrastare la solitudine a cui è destinato il borgo capoluogo, Corciano. In base alle analisi dei documenti allegati, il turismo risulta sempre più caratterizzato da permanenze molto brevi e in calo. Il borgo, di per se attrattivo, è circondato da un contesto commerciale ed industriale che fa scappare il tipo di turista che viene per vedere paesaggi, scorci, gustare piatti tipici e cercare oggetti di artigianato locale.
Appare agli occhi di tutti quanto sia oramai compromesso il passaggio ambientale e storico del comune che ha subito assalti di cemento sia con i grandi centri commerciali che con la costruzione selvaggia di zone particolarmente caratteristiche dal punto di vista ambientale.
L’amministrazione rappresentata in primis dal presidente della commissione urbanistica Taborchi, in continuità con quelle precedenti, difende il suo operato, sostenendo che i proventi di quella cementificazione, hanno permesso la ristrutturazione del borgo di Corciano, ed in primis della sala del consiglio, e sostiene, in modo del tutto fantasioso fino a prova contraria, che se avesse amministrato il M5S oggi il borgo sarebbe al degrado.
Si passa poi ad analizzare come potere gestire al meglio il “tesoretto”, cosi venne definito nella commissione urbanistica del 10 settembre 2015, di cui attendiamo ancora il verbale, di circa 40.000 metri cubi che il comune ha in carico e che derivano in gran parte dalle cubature a cui i piccoli proprietari hanno rinunciato a causa dei costi Imu dei terreni edificabili.
Il progetto, almeno in prima istanza, vorrebbe trovare parametri di equità per accontentare quei cittadini che richiedono piccole cubature per esigenze familiari, concedendo modifiche al PRG nella parte operativa, ma questo, implicando cementificazione di prati, giardini privati, spazi aperti va compensato da parte del cittadino con opere di pubblico interesse.
Ci domandiamo allora e domandiamo ai cittadini, sebbene la legge consenta queste operazioni e sebbene queste operazioni possano anche andare a vantaggio di qualche singolo cittadino è giusto per una amministrazione che ha promesso in campagna elettorale “cemento zero” praticare invece il “saldo zero” come vuole fare il sindaco Betti e la sua giunta? E ancora l’interesse collettivo che una amministrazione deve garantire, deve avere come obbiettivo primario un interesse generale, in questo caso la salvaguardia del verde, oppure un interesse, anche legittimo, ma pur sempre particolare, come è quello del singolo che vuole ampliare?”
Movimento 5 Stelle Corciano