Gli otto sindaci del comprensorio del Trasimeno (Passignano, Tuoro, Magione, Città della Pieve, Paciano, Piegaro, Panicale, Corciano e Castiglione del Lago) hanno raccolto l’invito di Brunello Cucinelli e sabato mattina erano presenti al teatro di Solomeo di Corciano insieme ai loro consiglieri comunali per confrontarsi con l’imprenditore del cashmere su come custodire il territorio lacustre. Presenti anche la presidente della Regione Catiuscia Marini, la senatrice umbra Nadia Ginetti (ex sindaco di Corciano), l’attuale primo cittadino corcianese Cristian Betti e Maurizio Oliviero, ordinario della facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Perugia. “Voglio immaginare insieme a voi come potrebbe essere questo splendido territorio fra cinquant’anni”, ha detto Cucinelli dal palco, affiancato dal vicesindaco di Passignano Eugenio Rondini e dal primo cittadino di Magione, Giacomo Chiodini.
Il convegno è stato voluto da Cucinelli per proporre ai sindaci come “migliorare e abbellire” il comprensorio: “Questa è una zona speciale per vivere, lavorare e fare vacanze e il futuro sarà cercare posti così, dove c’è silenzio e semplicità”, ha detto Cucinelli secondo quanto riportato dalla Nazione, invitando i primi cittadini a ripartire dai “piccoli progetti e dal buon esempio”, sfruttando al meglio le risorse a disposizione. Dalla manutenzione di un bagno pubblico alla rimozione di beni in disuso, dalla pulizia di un portone imbrattato alla riqualificazione degli edifici dismessi: si può essere innovatori anche così, con semplici gesti e a costo zero.
L’imprenditore ha esortato gli amministratori a rifarsi al “Costituto” senese del 1309 secondo cui chi governa deve mettere al primo posto “la bellezza della città, per cagione di diletto e allegrezza ai forestieri, per onore, prosperità e accrescimento della città e dei cittadini” e ha di nuovo puntato il dito contro l’enorme capannone arancione sotto il raccordo autostradale, a Ellera: “Abbiate il coraggio di dire ‘no’ – ha detto – a quei progetti che rovinano il paesaggio e nelle vostre commissioni giudicate i lavori garantendo il rispetto di luoghi e persone, pensando soprattutto alle future generazioni”.
