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giovedì 21 Novembre 2024
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Soldi in fumo, interviene l’ADOC: “Se non arrivano risposte sarà sciopero dei risparmiatori”

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soldi“L’esproprio attuato sui risparmi di chi aveva riposto fiducia nelle parole rassicuranti dei responsabili delle banche interessate, se non si interviene in modo adeguato, non solo rischia di determinare il fallimento di molte piccole aziende, di molte famiglie ma genera un profondo senso di sfiducia verso il sistema bancario che sicuramente porterà a conclusioni disastrose per l’intero Paese”. Ne è convinto il presidente di ADOC Umbria Angelo Garofalo che ha indetto sul tema un incontro con il collegio di avvocati dell’Associazione e il “comitato dei diritti” per illustrare i procedimenti messi in atto al fine di recuperare i risparmi dei cittadini.
L’ADOC – si legge in un comunicato – intende ottenere esaustive risposte ed evidenze al fine di individuare i profili di responsabilità di sistema, istituzionali e personali con l’intento di offrire una migliore e mirata assistenza ai propri associati e per coinvolgere, con azioni giudiziali coloro che hanno contribuito a generare perdite e dissolvimento di risparmi di una vita e, come è prevedibile in un immediato futuro, anche rispetto ad investimenti ed immobilizzazioni seriamente compromesse, di cui ancora non si conoscono i confini.
ADOC si rende altresì disponibile con propri esperti e professionisti ad entrare a far parte di eventuali commissioni, collegi arbitrali, tavoli di mediazione o quant’altro dovesse essere realizzato, a presidio dei diritti e delle aspettative dei propri associati rispetto ai pregiudizi subiti e subendi.
Nel corso della conferenza stampa, tra l’altro, è stato fatto presente che già dal 2011 le azioni e le obbligazioni subordinate rischiavano al 96% di essere dimezzate del loro valore ma nessuno ha avvertito i risparmiatori – ha spiegato Garofalo – anzi erano rassicurati e invogliati a comprare tali prodotti.
“Solo nel 2014 Consob scrive alle banche (oggi fallite) di non proporre prodotti a rischio ai risparmiatori ma – aggiunge il presidente ADOC – senza specificare quali erano i prodotti a rischio.
Siamo restii – continua – ad accogliere l’arbitrato, ma aspettiamo di capire in cosa consiste, se, come ipotesi ci si ripropone lo stesso tipo di arbitrato come ci fu proposto nel caso dei Bond Argentini appare evidente che lo respingeremo mentre in caso positivo possiamo accogliere la proposta ma le Associazioni dei Consumatori dovranno entrare a far parte dell’apparato giudicante”.
“Respingiamo, comunque – aggiunge Garofalo – il concetto che siano i consumatori a dimostrare che meritano la restituzione dei loro soldi. Adoc, nel caso l’arbitrato si profili come uno strumento per elargire elemosine, ha già predisposto la documentazione per il percorso individuale al fine di riottenere i risparmi espropriati. Nel caso non interverranno risposte concrete con la restituzione dei risparmi ai legittimi proprietari Adoc Umbria dichiarerà lo “sciopero dei risparmiatori” chiedendo loro di togliere tutti gli automatismi di pagamento e il ritiro dei risparmi dai conti.

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