“Sperimentazioni a confronto: nidi domiciliari Marche e nidi familiari Umbria”. È questo il titolo del convegno sul Servizio Socio-Educativo per la prima infanzia che ha lo scopo di sperimentare, sul territorio regionale, servizi di nido familiare destinati a bambini fino ai 3 anni d’età. L’incontro si è svolto giovedì 3 dicembre presso i locali di HUB Corciano in via Palmiro Togliatti.
Il servizio, nato in Europa settentrionale col nome di Tagesmutter (letteralmente “mamma di giorno”), si sta diffondendo anche nel nostro paese, particolarmente nelle regioni del Nord Italia. Nelle Marche, Accademia snc è stata la prima ad aver avviato i percorsi formativi in “operatore di nido domiciliare” ed ha fornito, nella fase di start up operativo dell’attività, tutto il supporto necessario: sono così già 38 i nidi attivi nelle province di Ancona, Macerata, Ascoli Piceno, Fermo e Pesaro Urbino e 250 gli operatori iscritti all’Albo. È iniziata così anche la sperimentazione degli “Agrinido”, asili realizzati in aziende agricole, ed è già in cantiere un progetto di network educativo, che permetta agli operatori di Nido ed Agrinido di “operare in rete” strutturando “modelli educativi” condivisi.
La mamma-educatrice che apre un asilo nido all’interno della propria abitazione sta diventando una figura professionale di rilievo, in grado di sopperire alle croniche mancanze dell’assistenza infantile pubblica. L’asilo in famiglia garantisce infatti un’elevata personalizzazione del servizio e la massima flessibilità negli orari, caratteristiche che rispondono alle esigenze dei genitori moderni, non sempre soddisfatte in un asilo classico. Il nido domiciliare trova quindi un favore crescente, in modo particolare tra le mamme che lavorano e quelle che cercano un’occupazione alternativa.
Molteplici i vantaggi anche per gli Enti locali: possibilità di assicurare risposte adeguate e innovative ai bisogni emergenti in merito ai servizi alla prima infanzia; costi di realizzazione del servizio contenuti; riduzione delle liste d’attesa per i servizi comunali tradizionali; riduzione del lavoro nero; possibilità di aiutare le famiglie utenti contribuendo totalmente o in quota parte alla spesa per il servizio; implementazione di servizi alla prima infanzia anche in territori periferici, ortograficamente svantaggiati o poco popolati; rivitalizzazione del tessuto sociale attraverso la creazione di una rete tra famiglie che si dimostrerà efficace anche nel sostegno a situazioni famigliari difficili; sostegno indiretto alla genitorialità e al compito dell’educazione dei figli senza richiesta di delega ma con una corresponsabilità che se non attivata comporta ingenti costi sociali successivi.
Durante l’incontro sono stati distribuiti materiali informativi sui corsi approvati dalla Provincia di Perugia per la formazione professionale della figura di “operatore di nido familiare”.