Sono stati 2.258 gli incidenti in Umbria nel 2014 con 47 morti e 3.296 feriti.
I NUMERI DI ACI ISTAT – In particolare 1.591, con 29 morti e 2.315 feriti, quelli nella provincia di Perugia e 667, con 18 morti 981 feriti, nel Ternano. Dati relativamente positivi se si guarda al 2013 quando i sinistri sono stati 2.402 con 61 morti e 3.447 feriti. Numeri che emergono dal rapporto annuo Aci Istat sugli incidenti stradali presentato martedì 3 novembre a Roma. Nella regione la variazione percentuale nel periodo 2010-2014 è del 40,5 per cento in meno “a riprova – ha commentato Ruggero Campi, presidente dell’Automobile club di Perugia – che le politiche di prevenzione nella quali Aci Umbria è stato in prima fila hanno dato ottimi risultati”.
LA FORMAZIONE DELL’AUTOMOBILISTA – Campi nel sottolineare “come tutti possono fare qualcosa per migliorare le tristi statistiche” ha ribadito la centralità della formazione dell’automobilista che inizia a scuola con la consapevolezza del rispetto degli altri e si perfeziona con il conseguimento della patente e la frequentazione di corsi di guida sicura. “L’Umbria – ha concluso Campi – può favorire percorsi formativi virtuosi grazie anche alla presenza dell’Autodromo dell’Umbria”.
IN LINEA CON LA TENDENZA NAZIONALE – I dati umbri sono in linea con la tendenza di quelli nazionali. Sono in calo, infatti, in Italia, rispetto al 2013, i sinistri stradali, i morti, sia pur molto lievemente, e i feriti, ma sono in deciso aumento le vittime negli incidenti in città dove si registra un aumento del 5,4 per cento. In totale nel 2014 si sono registrati nel Paese 177.031 incidenti stradali, rispetto ai 181.660 del 2013, che hanno causato 3.381 decessi e 251.147 feriti contro 3.401 morti e i 258.093 feriti dell’anno precedente. L’indice dei decessi è sceso dello 0,6 per cento e il dato è in linea con la media europea.
TUTTI I RISCHI – A livello nazionale, nei centri urbani si concentrano il 75,5 per cento degli incidenti e il 44,5 per cento dei morti. Torna a crescere il numero delle vittime tra i pedoni con 578 morti, il 4,9 per cento in più rispetto al 2013, e tra i ciclisti con un più 8,8 per cento. La fascia di età più a rischio resta quella compresa tra i 20 e 24 anni ma aumentano sensibilmente i decessi tra gli over 75 (11,1 per cento) e i bambini tra 0 e 14 anni (12,7 per cento). Distrazione (21,4 per cento), velocità elevata (17,3 per cento) e distanze di sicurezza non adeguate si confermano le prime cause di incidente sulle strade extraurbane, mentre in città è la mancata osservanza di precedenze e semafori rossi a causare incidenti (18,6 per cento), seguita da distrazione (15,4 per cento ) e velocità (9,2 per cento).