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martedì 3 Dicembre 2024
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Viabilità: lavori su Perugia-Bettolle al via dal 9 novembre, l’audizione a Palazzo Cesaroni

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palazzo cesaroni aula“Inizieranno il 9 novembre prossimo i lavori sul raccordo autostradale Perugia-Bettolle all’altezza del viadotto Genna, tra Ferro di Cavallo e Madonna Alta. Successivamente, come concordato con la Prefettura, il Comune di Perugia e la Polizia stradale, e dopo aver fatto le dovute valutazioni sugli impatti riscontrati in termini di circolazione, si procederà all’avvio dei lavori riguardanti la galleria ‘Volumni’, tra Ponte San Giovanni e Piscille”.
Lo ha detto, nell’audizione in Seconda commissione consiliare, il capo compartimento Anas dell’Umbria, Raffaele Celia. Si tratta di lavori urgenti, pena decadenza dei cospicui finanziamenti da parte del ministero delle Infrastrutture e trasporti e del ministero dell’Economia e finanze (33 milioni di euro, di cui 20 per il raccordo Perugia-Bettolle), che Anas ha ottenuto per la manutenzione e l’ammodernamento della rete stradale.
Gli altri interventi riguardano tre punti del raccordo divenuti “critici” per quanto attiene alla sicurezza della circolazione in base ai nuovi standard richiesti: il viadotto “Ellera”, in prossimità dello svincolo di Corciano e le gallerie “Prepo”, tra gli svincoli di Prepo e Piscille e “Passignano”, tra gli svincoli di Passignano est e Tuoro, tutti compresi nel “Piano di manutenzione straordinaria di ponti, viadotti e gallerie”, nell’ambito del Decreto “Sblocca Italia” del settembre 2014.

L’AUDIZIONE – “Dopo anni di flessione delle risorse finanziarie disponibili per la manutenzione stradale a causa della crisi economica, che si è tradotta inevitabilmente in un deficit di manutenzione – ha spiegato l’ingegner Celia – Anas è riuscita a ottenere il finanziamento di interventi importanti e urgenti per l’ammodernamento e la messa in sicurezza
della rete stradale umbra. Si tratta di una cifra importante, circa 33 milioni di euro, di cui 20 per lavori sul raccordo autostradale Perugia-Bettolle. Anas ha individuato, e in parte già realizzato, lavori di manutenzione straordinaria necessari alla riqualificazione dell’infrastruttura per il miglioramento del servizio e l’innalzamento degli standard di sicurezza della circolazione. Sono stati completati quattro interventi del valore complessivo di 3,3 milioni di euro: sostituzione dei giunti di dilatazione dei viadotti ‘Settevalli’ e ‘Prepo’ (nel maggio scorso), con il risanamento della pavimentazione stradale in tratti saltuari; sostituzione dei giunti e ripristino pavimentazione dei viadotti ‘Ellera’ e ‘Olmo’ (settembre 2014), sostituzione giunti e ripristino pavimentazione del viadotto ‘Passignano’ (marzo 2014). Sono stati appaltati e già avviati due interventi del valore complessivo di 8,3 milioni di euro: manutenzione stradale del rivestimento e degli impianti di illuminazione della galleria ‘San Donato’, nel comune di Passignano; manutenzione straordinaria per miglioramento della sicurezza in galleria ‘Magione’, tra gli svincoli di Magione e Torricella. Sono stati appaltati e sono in fase di avvio 5 interventi, del valore complessivo di circa 11,7 milioni di euro: sostituzione delle barriere laterali di sicurezza sul viadotto ‘Ellera’, in prossimità dello svincolo di Corciano, sostituzione delle barriere stradali bordo ponte del viadotto ‘Genna’, tra gli svincoli di Madonna Alta e Ferro di Cavallo; lavori di manutenzione straordinaria per il miglioramento della sicurezza della galleria ‘Prepo’, tra gli svincoli di Piscille e Prepo; manutenzione straordinaria per il miglioramento della sicurezza della galleria ‘Passignano’, tra gli svincoli di Passignano est e Tuoro”. “Si tratta di interventi di tipo strutturale, non di restyling di qualche giorno – ha spiegato il capo compartimento Anas – e non si possono eseguire a tappe, uno dopo l’altro, perché ci vorrebbero anni, stante il fatto che ogni tratto necessita di 7 o 8 mesi di lavoro. Abbiamo ottenuto una certa elasticità dagli appaltatori ma eventuali lavori notturni comporterebbero un aggravio di costi di circa 600mila euro. I due viadotti di Madonna Alta e Ponte San Giovanni sono stati individuati fra quelli prioritari in quanto al di sotto di entrambi si sviluppa una consistente rete
di viabilità comunale. Gli interventi prevedono la rimozione delle barriere metalliche vetuste, il rifacimento di parte della soletta e dei cordoli del viadotto e l’installazione di nuove barriere a bordo ponte di ultima generazione, che garantiscono prestazioni superiori e un livello di contenimento più elevato, specialmente in caso di incidenti lungo il
viadotto. Per tutte le gallerie è prevista la realizzazione di un nuovo impianto di illuminazione a Led, il rivestimento delle pareti con pannelli illuminotecnici, l’installazione di segnaletica luminosa utile in caso di emergenza e di pannelli a messaggio variabile, oltre al rifacimento dell’impianto elettrico. Così aumentando la luminosità e il comfort di guida in galleria. Sarà realizzato un impianto antincendio con rilevamento automatico, un impianto di videosorveglianza e colonnine Sos con collegamento telefonico, oltre al ripristino della segnaletica. Tutto sarà monitorato 24 ore su 24 dalla sala operativa Anas di Ponte San Giovanni, connessa con le sale operative di Polizia, Vigili del fuoco e altri soggetti tra forze dell’ordine e servizi per chi guida”. “La programmazione dei cantieri – ha aggiunto Celia – è pianificata in coordinamento con la Prefettura, il Comune di Perugia e la Polizia stradale, cercando di contenere i disagi alla circolazione ma considerando che bisogna prima demolire le barriere dei viadotti e i vecchi impianti delle gallerie e tecnicamente è impossibile suddividere le lavorazioni in singole fasi di breve durata o limitare le lavorazioni al solo periodo estivo, tanto meno all’orario esclusivamente notturno. Inoltre, trattandosi di 6 cantieri, tutti di lunga durata, che interessano tratti ravvicinati tra loro e tutti a ridosso dell’area urbana, non è ipotizzabile eseguire un solo cantiere alla volta, poiché prolungherebbe per anni la presenza di un cantiere nel medesimo tratto critico del raccordo”.
In considerazione dei possibili impatti sulla circolazione, è stato elaborato e condiviso con gli enti competenti un PIANO DI GESTIONE DEL TRAFFICO E DELLE EMERGENZE, con lo scopo di fornire indicazioni operative per consentire una risposta adeguata al verificarsi di eventi con ricadute pesanti sul traffico durante lo svolgimento dei lavori, al fine di minimizzarne gli effetti. Il piano stabilisce le misure da adottare per fronteggiare tali situazioni critiche, in coordinamento con Polizia stradale, Vigili del fuoco, Comitato operativo viabilità, protezione civile, agenzie di soccorso meccanico. La sala operativa compartimentale Anas monitorerà la situazione del traffico 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, compresi Natale e Capodanno, con l’ausilio di telecamere poste lungo il tracciato e sui mezzi Anas, in stretto collegamento con le Forze dell’ordine. La tempestività dell’informazione sarà garantita da pannelli a messaggio variabile, sia fissi che mobili, dal Cciss e dai mezzi di informazione. Chi viaggia dovrà prendere confidenza con la app gratuita “Vai Anas Plus”. Ci saranno poi un numero di telefono (841-148 Pronto Anas) e il sito www.stradeanas.it [1].

INTERVENTI DEI CONSIGLIERI – MARCO SQUARTA (FDI): “Sono molto preoccupato, anche oggi un banale tamponamento ha causato la paralisi del traffico per due ore. Capisco le esigenze di messa in sicurezza, ma abbiamo la necessità di evitare che la
città resti paralizzata. Madonna Alta e Piscille sono il fulcro del traffico cittadino, credo sia un azzardo e chiedo se sia possibile fare diversamente”.

CLAUDIO RICCI (RICCI PRESIDENTE): “Fino a qualche tempo fa Anas considerava il nodo di Perugia come progetto prioritario nazionale, con il conforto dell’autorizzazione del Cipe, poi la crisi e la contrazione delle risorse hanno finito per privare il territorio di una alternativa importante, ma si tratta di una sottovalutazione che oggi ha le sue conseguenze. L’attuale viabilità alternativa andrà in crisi, e in vista c’è anche il Giubileo, che inizierà l’8 dicembre. In questo quadro divengono indispensabili i lavori notturni, con i 600mila euro quale necessaria misura compensativa per evitare che accada il peggio. Sarà necessario anche implementare i trasporti su ferro e prevedere piastre di area a parcheggio sul versante Ponte San Giovanni”.

ANDREA LIBERATI (M5S): “Le gravi assenze di consiglieri di maggioranza che riscontriamo anche oggi in una seduta così importante di commissione rappresentano lo specchio del disimpegno e del disinteresse su scelte così importanti e non possiamo certo far ricadere su Anas le colpe di mancati interventi. Necessario trovare ulteriori spazi per la viabilità alternativa. I 600mila euro di costi aggiuntivi per lavori notturni sono meno di ciò che costerebbero gli incidenti. L’imbuto che avremo sarà il collasso storico causato dalla mancanza di progettualità. Contenere la deriva almeno pedaggiando i Tir”.

ANDREA SMACCHI (PD): “Non è la sede per fare polemica politica, facciamola dopo. Chi ha governato ha cercato di fare il meglio. Le spiegazioni e le rassicurazioni avute sono sufficienti”.

VALERIO MANCINI (LEGA NORD): “Indispensabili i lavori notturni, 600mila euro rappresentano meno dei possibili problemi cui andremmo incontro. Il problema è che prima doveva venire il nodo di Perugia e poi questi lavori”.

GIANFRANCO CHIACCHIERONI (PD): “Si è già visto dopo i rifacimenti di luci e segnali sulle gallerie di Todi e Sangemini che le migliorie apportate hanno accresciuto l’attenzione degli automobilisti. Dovremo sfruttare al massimo i percorso alternativi e intensificare il trasporto su ferro. Lavori anche di notte”. Il capo compartimento Anas ha risposto: “Abbiamo valutato a lungo le ipotesi. La nostra proposta era di avviare un maxicantiere ma vigili e polizia ci hanno fatto notare che avrebbe comportato la chiusura di due svincoli, con ripercussioni pesanti. In ogni caso ogni cantiere interferirà con la circolazione cittadina. Se avessimo avuto la possibilità di lavorare in precedenza non ci troveremmo in questa situazione. E’ giusto pensare alla mobilità alternativa. Va considerato che il cantiere sistematico crea problemi iniziali ma poi l’utenza creerà spontaneamente un riequilibrio”. (ANSA)

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