Sebbene alcuni sintomi pseudo influenzali abbiano già costretto a letto alcuni umbri, è dall’inizio di dicembre che il vero virus dell’influenza stagionale inizierà a colpire la popolazione con un picco previsto, come al solito, tra metà gennaio e metà febbraio e una coda a fine marzo. Nella USL Umbria 1 la campagna di vaccinazione antinfluenzale 2015/2016, raccomandata ai soggetti di età superiore a 65 anni e a quelli a rischio per patologia e professione, prenderà il via operativamente il 5 novembre. Lo comunica il servizio di igiene e sanità pubblica della USL Umbria 1, ricordando ai cittadini che la vaccinazione è il mezzo disponibile più efficace per prevenire l’influenza, ridurre le complicanze in caso di contagio e contenere la circolazione dei virus influenzali. È utile vaccinarsi ogni anno in quanto il virus dell’influenza tende a modificarsi e pertanto la composizione del vaccino viene regolarmente aggiornata. Il vaccino contro l’influenza è gratuito, garantisce una buona protezione ed è assolutamente sicuro.
ALLARME RIENTRATO – “Ricordo ai cittadini – spiega Massimo Gigli, responsabile del servizio di igiene e sanità pubblica della USL Umbria 1 – che nessuna delle morti sospette registrate nel 2014 si è rivelata imputabile al vaccino Fluad, così come confermato dall’ISS (Istituto Superiore della Sanità) e dall’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco), che a fine dicembre 2014 avevano comunicato l’esito favorevole di tutte le analisi effettuate sui lotti sospetti, ribadendo la sicurezza estrema del vaccino Fluad”.
Nonostante l’allarmismo, poi rientrato, legato al vaccino Fluad, in Umbria l’anno scorso il fenomeno di riduzione delle vaccinazioni nella popolazione anziana per fortuna è stato arginato, e la campagna vaccinale ha registrato un’adesione intorno al 61%, più bassa di circa il 4-5% rispetto all’anno precedente, ma comunque superiore a molte altre regioni italiane, dove il calo ha superato anche il 15-20%. Bisogna anche considerare l’alto impatto sociale, economico e sanitario dell’influenza, che ogni anno provoca un alto numero di decessi, soprattutto in soggetti di età superiore a 65 anni con condizioni croniche di base (circa 8mila persone in Italia e 40mila in Europa) e numerosi ricoveri derivanti da complicazioni. Le aspettative per quest’anno è di avere sicuramente un’adesione maggiore alla vaccinazione. Si ricorda che l’obiettivo è sempre quello di raggiungere un’adesione alla campagna vaccinale che copra almeno il 75% degli ultrasessantacinquenni, come raccomandato dal Ministero della Salute .
IN 90MILA A LETTO – “In generale non ci aspettiamo variazioni di rilievo rispetto all’andamento dell’influenza nella stagione scorsa – aggiunge il dottor Massimo Gigli – Si prevede che l’influenza anche quest’anno metterà a letto circa 80-90mila persone in Umbria e fino a 4-5 milioni in Italia. La composizione del vaccino trivalente per la stagione 2015-16 conterrà il già conosciuto ceppo A/H1N1 California , una nuova variante antigenica di sottotipo H3N2 (A/Switzerland) e una nuova variante di tipo B (B/Phuket). In relazione al fatto che negli ultimi anni ha circolato in maniera importante anche una seconda variante del virus B, responsabile in particolare dei casi influenzali nei soggetti più giovani, si è previsto l’utilizzo anche di un vaccino quadrivalente contenente quest’ultima variante virale da utilizzare particolarmente nei bambini e nelle persone appartenenti alle categorie a rischio al di sotto dei 65 anni. Il vaccino quadrivalente può comunque essere tranquillamente somministrato anche nei soggetti al di sopra dei 65 anni di età”.
Per altre informazioni rivolgersi al proprio medico di famiglia o al servizio di igiene e sanità pubblica territoriale.
A CHI È RACCOMANDATA LA VACCINAZIONE – Il vaccino è raccomandato in generale a chi ha compiuto 65 anni, ai bambini e adulti affetti da malattie croniche e da particolari patologie, ai contatti familiari di persone ad alto rischio, ai lavoratori che svolgono attività di primario interesse (es. operatori sanitari, forze dell’ordine, insegnanti ecc.) e alle donne nel 2° e 3° trimestre di gravidanza.
QUANDO VACCINARSI – Per avere un’adeguata protezione durante il decorso della stagione epidemica, la USL Umbria 1 consiglia di vaccinarsi prima possibile, preferibilmente entro la fine di novembre. Il picco è ugualmente previsto nell’ultima settimana di gennaio e nelle prime due settimane di febbraio, anche se, in linea con le ultime stagioni post pandemiche, si ritiene che possa esserci una importante coda finale dell’influenza nel mese di marzo.
DOVE VACCINARSI – Tutti i cittadini con età superiore o uguale a 65 anni nonché le persone di età inferiore a 65 anni ma appartenenti alle categorie a rischio (*) e i contatti familiari di persone ad alto rischio (al fine di tutelare meglio la persona assistita) potranno vaccinarsi presso l’ambulatorio del proprio medico di famiglia, mentre gli assistiti che non siano in grado di camminare saranno vaccinati nel proprio domicilio sempre dal proprio medico di famiglia. I bambini con patologie croniche potranno essere vaccinati presso i Centri di Salute con presentazione della certificazione del pediatra attestante la patologia. Per i bambini dopo i 6 mesi di vita e al di sotto dei 9 anni di età con patologie croniche, mai vaccinati in precedenza, si raccomandano due dosi di vaccino a distanza di almeno 4 settimane. Le donne al 2° o 3° trimestre di gravidanza per le quali è consigliata la vaccinazione antinfluenzale, potranno rivolgersi al proprio medico di famiglia o ai Centri di Salute del loro territorio, con la certificazione medica attestante la settimana di gestazione. Le persone addette ai servizi di primario interesse (operatori sanitari, forze di polizia, vigili urbani, vigili del fuoco, personale della scuola, veterinari, allevatori) potranno vaccinarsi presso i medici di medicina generale, i centri di salute o i servizi sanitari di riferimento lavorativo.
CATEGORIE A RISCHIO – Rientrano nelle categorie a rischio coloro che soffrono di: a) malattie croniche a carico dell’apparato respiratorio (inclusa l’asma grave, la displasia broncopolmonare, la fibrosi cistica e la broncopatia cronico ostruttiva-BPCO); b) malattie dell’apparato cardio-circolatorio, comprese le cardiopatie congenite e acquisite; c) diabete mellito e altre malattie metaboliche (inclusi gli obesi con BMI >30 e gravi patologie concomitanti); d) insufficienza renale cronica; e) malattie degli organi emopoietici ed emoglobinopatie; f) tumori; g) malattie congenite o acquisite che comportino carente produzione di anticorpi, immunosoppressione indotta da farmaci o da HIV; h) malattie infiammatorie croniche e sindromi da malassorbimento intestinali; i) patologie per le quali sono programmati importanti interventi chirurgici; j) patologie associate a un aumentato rischio di aspirazione delle secrezioni respiratorie (ad es. malattie neuromuscolari); k) epatopatie croniche.