Torna la nostra rubrica sugli animali a cura della dottoressa Marzia Chiatante, medico veterinario: oggi ci parlerà dei miti e delle leggende sui nostri amici gatti . Vi ricordiamo che i temi trattati potranno essere suggeriti anche da voi lettori.
Esistono straordinarie leggende legate a uno degli animali domestici più comuni del mondo: il gatto. Da sempre amato e al tempo stesso demonizzato, questo felino incute fascino e mistero. Queste sue caratteristiche lo hanno reso spesso oggetto e vittima di innumerevoli storie e miti che in questo breve articolo cercheremo di svelare.
1. Il gatto ha nove vite – presumibilmente la leggenda origina dalla religione e dagli dei degli antichi Egizi, dove Atum-Ra il dio del sole, appartenente al gruppo delle nove divinità, ed alcuni degli altri dei, potessero assumere l’aspetto di un gatto durante la visita agl’inferi. Nel corso degli anni, i gatti hanno continuato ad essere considerati mistici e appartenenti all’altro mondo, e la loro capacità di sopravvivenza alle cadute dall’alto e ai lungi periodo di confinamento senza nutrimento continua a sorprenderci.
2. Le donne gravide non possono vivere con i gatti – nonostante sia vero che la Toxoplasmosi è un rischio per il feto, é più probabile che una donna venga in contatto con essa attraverso l’assunzione di carne cruda o verdure non lavate bene. I proprietari dei gatti si possono proteggere da una eventuale contaminazione semplicemente evitando di pulire la lettiera dei gatti o indossando guanti e mascherina durante la pulizia della stessa.
3. I gatti “rubano” l’aria dei neonati – i gatti sono alla continua ricerca di calore e di conforto. Accoccolarsi vicino ad un neonato soddisfa entrambe queste loro esigenze. Tuttavia, se un gatto si accoccola contro il viso del neonato, non essendo quest’ultimo in grado di girarsi da solo, il suo respiro potrebbe essere ostacolato. È quindi consigliato prestare attenzione durante il riposo del piccolo.
4. I gatti fanno le fusa solo quando sono felici – i gatti sono capaci di fare le fusa già dopo solo 48 ore dalla nascita. Durante l’allattamento e le cure della madre al suo gattino, si possono sentire le fusa di entrambi. Nonostante le fusa si sentano più frequentemente nei momenti di contentezza del gatto, essi possono farle anche nei momenti di dolore o in quelli di agonia che precedono la morte.
5. I gatti odiano l’acqua – nonostante la maggior parte dei gatti non amino il bagno, molti di loro sono affascinati dall’acqua corrente. Passano volentieri molto tempo a “inzuppare” le zampe sotto i rubinetti aperti o a richiedere ai loro proprietari l’accesso all’acqua corrente. Esiste una razza particolare di gatti, il Turco Van, famosa per il suo leggendario amore per l’acqua.
6. I gatti sono animali notturni – i gatti sono animali crepuscolari essendo maggiormente attivi all’alba e al tramonto quando in natura le prede abbondano e la caccia risulta più proficua. I gatti sono dotati di un apparato visivo che gli permette di vedere molto bene anche con poca luca. Necessitano infatti solo di 1/6 della quantità di luce necessaria all’essere umano per focalizzare le forme. Tuttavia non sono in grado di vedere nel buio totale.
7. I gatti neri portano sfortuna – esistono quasi altrettante superstizioni che i gatti neri portino fortuna, quante sono quelle di “annunciatori” di sfortuna. Nelle diverse culture in giro per il mondo, altre colorazioni o fantasia del mantello dei gatti sono viste come portatori di fortuna o di sfortuna.
8. I gatti atterrano sempre sulle zampe – essendo una specie in grado di arrampicarsi, la loro sopravvivenza dipende dall’abilità di gestire le cadute. Il sistema vestibolare dei felini, insieme alla forte capacità visiva e alla flessibilità della spina dorsale, permette ai gatti di “ruotare” (quando l’altezza lo permette) per atterrare sulle zampe, e di lanciarsi velocemente da diverse altezze. Nonostante ciò, possono comunque subire gravi lesioni agli arti, alla mandibola e alla regione toracica.
9. I gatti amano la solitudine – i gatti che vivono all’esterno sono predatori solitari, ma la maggior parte di loro ama vivere all’interno di colonie nei pressi di una fonte di cibo. I gatti maschi vagano solitari in cerca di cibo e di femmine pronte per l’accoppiamento. Alcuni studi sui gatti forestici hanno dimostrato che i gruppi sono creati da una femmina fondatrice, dalle sue figlie e dai loro gattini. Quando i maschi raggiungono l’anno e mezzo di vita, lasciano la zona per . I gattini di casa sono più predisposti al contatto con altri gatti se vengono tenuti insieme ai loro simili almeno fino alle 10 settimane di età.
Dott.ssa Marzia Chiatante Medico Veterinario
LE VOSTRE DOMANDE – La dottoressa Chiatante risponderà volentieri ai vostri commenti o alle domande che vorrete farle direttamente in email. Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria. Ricordiamo che questa rubrica non fornisce in nessun caso e per nessun motivo nomi e/o dosaggi di farmaci.