“Fare chiarezza il prima possibile, per noi sindaci è un fulmine a ciel sereno: su discarica di Borgogiglione e sul gestore Tsa, azienda di cui i comuni del lago sono soci maggioritari, abbiamo infatti sempre avuto giudizi positivi, anche da parte di soggetti terzi ed imparziali”: lo dicono i sindaci dell’area del Trasimeno (Corciano, Castiglione del Lago, Magione, Città della Pieve, Passignano, Panicale, Piegaro, Tuoro e Paciano) in una nota congiunta a commento dell’inchiesta Gesenu.
L’APPELLO DEI SINDACI – I sindaci dei nove comuni lacustri ribadiscono “massima fiducia nella magistratura” invitandola “a chiarire con rapidità gli aspetti e le responsabilità che emergono dall’inchiesta, in particolare quelle che secondo gli inquirenti ricadrebbero su Trasimeno servizi ambientali (Tsa). Sulla base degli elementi in nostro possesso – sottolineano – la discarica di Borgogiglione è uno dei siti di smaltimento rifiuti con i migliori parametri ambientali in Umbria ed il gestore Tsa è un’azienda a maggioranza pubblica che ha sempre lavorato, a partire dai propri vertici, in maniera trasparente e professionale. Sull’aspetto che più preoccupa dell’inquinamento – tengono a sottolineare – è bene ricordare, per evitare allarmismi, che oltre alle analisi interne, il sito di Borgogiglione è monitorato anche dall’Agenzia di protezione ambientale dell’Umbria. Questa, protagonista anche di un protocollo aggiuntivo di monitoraggio, non ha mai ravvisato – concludono i sindaci del Trasimeno – problemi significativi legati alla gestione dell’impianto e all’interazione tra questo e l’ambiente circostante: ciò nonostante, nel caso fosse necessario, si è pronti ad adottare immediati provvedimenti a tutela dell’ambiente”.
L’INDAGINE DELLA FORESTALE – Una operazione del corpo forestale con perquisizioni ed ispezioni sta interessando la Gesenu, società del settore rifiuti con sede a Perugia attiva in molti comuni dell’Umbria e fuori regione.
Gli accertamenti, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Perugia, hanno riguardato in particolare la quantità e la qualità dei rifiuti trattati nella discarica di Pietramelina e presso l’annesso impianto di compostaggio.
Qui sono state messe sotto controllo le modalità di gestione del percolato e il suo smaltimento. Verifiche anche sulla tenuta del fondo della discarica riguardo a possibili accumuli pericolosi di percolato.
Secondo gli inquirenti, dalle indagini già svolte sono emerse ipotesi di violazione della normativa in materia ambientale e nel trattamento dei rifiuti.
Il corpo forestale ha già svolto otto perquisizioni negli uffici della Gesenu – fra cui la sede a Ponte Rio – presso società ad essa collegate da rapporti di lavoro e in due laboratori di analisi.
Sono dodici gli indagati per lo smaltimento illecito ed il traffico di rifiuti, ma a otto di loro viene contestata anche l’associazione per delinquere.
L’operazione è condotta da una cinquantina di uomini del Nucleo investigativo della Forestale di Perugia con il supporto di quelli di Terni.
GESENU: “FIDUCIA NELLE INDAGINI” – “In relazione all’indagine in corso disposta dalla Procura della Repubblica sulla raccolta e la gestione dei rifiuti a cura di Gesenu Spa, l’azienda comunica di aver già messo tutta la documentazione inerente a disposizione del Corpo forestale dello Stato, incaricato allo scopo dell’acquisizione di materiale informativo presso le sedi e stabilimenti aziendali nel comune di Perugia”: così l’azienda stessa in una nota. “Riguardo al procedimento in corso l’azienda Gesenu Spa – prosegue il comunicato – ripone la massima fiducia nell’operato della Procura della Repubblica e del Corpo forestale dello Stato per addivenire ad un veloce accertamento della verità”.