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sabato 23 Novembre 2024
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Mobbing e stalking: crescono i casi segnalati. Per i denunciati l’Adoc propone il braccialetto elettronico

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adocIn Umbria quattro donne su dieci vengono demansionate o licenziate a causa del mobbing cosiddetto “post partum”. Questo è uno dei dati diffusi dal coordinatore regionale degli sportelli anti mobbing e stalking dell’Adoc Uil Angelo Garofalo. Nel corso di una conferenza stampa svoltasi a Perugia sono stati resi noti i dati degli ultimi tre anni riguardanti mobbing e stalking.

DUE FENOMENI IN AUMENTO – Dalla loro attivazione i casi segnalati agli sportelli delle due province umbre sono aumentati: dai 144 episodi di mobbing del 2012 si è passati ai 178 del 2015 segnalati da 121 donne e 57 uomini. Nel 2013 i dati parlano di 179 casi, nel 2014 189.
Un trend in crescita come del resto quello che riguarda il fenomeno dello stalking.
In Umbria i casi di stalking segnalati erano 81 nel 2013 (76 donne e 5 uomini), 92 nel 2014 (84 donne e 8 uomini) fino ai 103 casi del 2015 (93 donne e 10 uomini).

SCARICA IL VADEMECUM CONTRO IL MOBBING
SCARICA IL VADEMECUM CONTRO LO STALKING

I COSTI SOCIALI – “Il mobbing – ha spiegato Angelo Garofalo – secondo una indagine di un centro di ricerca Torinese costa ad una azienda di 15.000 dipendenti 200.000 euro escluso le spese sanitarie”.
Garofalo ha quindi annunciato di aver sollecitato la Regione Umbria all’immediata realizzazione dell’osservatorio regionale contro il mobbing, previsto dalla legge regionale e ancora inesistente con l’auspicio dell’acquisizione, da parte dell’ente, della nuova legge scritta dall’Adoc e formalmente presentata in consiglio regionale da due partiti, uno di maggioranza e uno di minoranza.

PSICOLOGI E BRACCIALETTI – Nelle legge firmata dall’Adoc regionale è posta in evidenza l’opportunità, qualora si ravvisasse la necessità di procedere all’allontanamento e all’ammonimento dello stalker, di prevedere per lo stesso un periodo di recupero psicologico da parte del sistema sanitario. Viene anche proposto che alla convocazione del questore del presunto molestatore per decidere sul provvedimento da assumere sia presente uno psicologo o uno psichiatra al fine di una valutazione professionale adeguata.
Infine è stato proposto, nel caso che il questore decidesse per l’allontanamento dello stalker, di prevedere che lo stesso venga obbligato a mettere il braccialetto elettronico.

GLI ESPERTI – All’incontro erano presenti il dott. Angelo Garofalo (presidente Adoc e coordinatore regionale degli sportelli), l’avv. Francesco Pavone (legale e vice presidente dell’associazione), l’avv. Beatrice Lucarelli (responsabile sportello Perugia), la dott.ssa Cristina Zenobi (responsabile sportello Foligno) e la dott.ssa Fotinì Giochtsi (psicoterapeuta).

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