Un confronto storico che guarda al futuro. Tre grandi cooperative umbre dell’agroalimentare, Molini Popolari Riuniti, Consorzio Agrario di Perugia e Gruppo Grifo Agroalimentare, aprono il dialogo e firmano un protocollo di intesa, finalizzato a verificare la fattibilità concreta per un progetto umbro della cooperazione nel settore dei servizi e dell’agroalimentare. Giornata importante che potrebbe segnare un passo epocale per l’agricoltura dell’Umbria.
I Consigli di amministrazione delle tre cooperative hanno dato il via a un confronto per verificare quali possibili sinergie possano riscontrarsi nello svolgimento delle rispettive attività considerando che sono quasi sempre complementari e quasi mai sovrapponibili.
Gli amministratori delle tre società hanno condiviso la proposta dei presidenti Dino Ricci e Carlo Catanossi di sottoscrivere un protocollo d’intesa che dia il via a questo confronto.
Verrà, inoltre, dato incarico a tre studi professionali per analizzare ciascuna società e conseguentemente indicare quali possibili forme di sinergia possano essere percorse.
“Piena condivisione – commentano i soggetti coinvolti – si è riscontrata negli organi amministrativi delle cooperative segno di una grande maturità nella lettura della congiuntura sociale ed economica che si sta vivendo in agricoltura e nell’agroalimentare anche nel nostro territorio regionale”. Apprezzamento per il percorso che si vuole intraprendere è stato espresso dalla Coldiretti e dalla Lega delle cooperative, che sono le associazioni di rappresentanza a cui le tre cooperative fanno riferimento, attraverso il presidente di Legacoop agroalimentare Umbria Graziano Pedetti e il presidente regionale di Coldiretti Albano Agabiti.
Le tre realtà raggruppano migliaia di soci agricoltori, possono vantare decine di punti di riferimento sul territorio regionale per la fornitura di mezzi tecnici e lo stoccaggio di cereali, trasformano le più importanti produzioni dell’agricoltura umbra con gli impianti del lattiero caseario della Grifo, con due strutture per la lavorazione dell’olio, due cantine, due panifici, un impianto di lavorazione di legumi tipici, una gastronomia, un mangimificio, un molino a grano tenero per la produzione di farina e realizzano complessivamente circa 170 milioni di euro di fatturato occupando direttamente oltre 500 persone in Umbria. “Fin da subito – hanno sostenuto Ricci e Catanossi –, saranno informate le istituzioni regionali e le rappresentanze sindacali nella logica della trasparenza e della correttezza e nella convinzione di una forte e forse irripetibile occasione di sviluppo e crescita per tutte le istanze coinvolte”.