“Nel nostro comune la regolamentazione dell’uso dei pesticidi è molto blanda: solo un richiamo generico. Però, vista la grave imputazione che i pesticidi hanno nell’insorgenza di malattie serie, tumori, Parkinson e altre, andrebbe regolamentato perché sia circoscritto agli ambiti previsti e secondo modalità e precauzioni ben definite”. Così il capogruppo in consiglio comunale del Movimento 5 Stelle Simonetta Checcobelli annunciando la discussione, nella seduta di domani nella massima assemblea cittadina, di due tematiche (scarica qui e qui) come l’utilizzo di diserbanti e glisofato.
“Abbiamo depositato – spiega Checcobelli – presso il comune di Corciano atti che dovrebbero portare l’amministrazione a fare una scelta in linea con quanto dichiarato in campagna elettorale: maggiore sensibilità verso la tutela dell’ambiente. Dichiarazioni di principio a cui spesso non seguono azioni concrete. Il M5S di Corciano chiede al sindaco e alla giunta di impegnarsi affinché sul territorio comunale l’uso dei pesticidi, che stando alle dichiarazioni dell’assessore Terradura non è usato per il diserbo delle aree pubbliche, venga regolamentato per i privati dal vigente “regolamento comunale di polizia urbana e del verde pubblico” che attualmente prescrive il divieto in maniera generica e pertanto con poca efficacia”.
“In linea con altri comuni che hanno adottato analoghi regolamenti – continua la consigliere M5S – si chiede di introdurre delle prescrizioni per la salvaguardia del territorio, delle persone e degli animali dall’uso inappropriato dei pesticidi usati in agricoltura. In contempo, come atto rafforzativo si chiede di aderire al ”Manifesto stop glisofato” (scarica qui) presentato da IAIB e FIRAB che chiedono a Governo, Ministeri competenti e Parlamento di applicare il principio di precauzione in nome della tutela della salute pubblica, vietando definitivamente e in maniera permanente la produzione, la commercializzazione e l’uso di tutti i prodotti a base di glifosato. Chiedono inoltre alle Regioni di rimuovere il prodotto da tutti i disciplinari di produzione che lo contengono e di escludere da qualsiasi premio le aziende che ne facciano uso evitando di premiare e promuovere l’uso sostenibile di prodotto cancerogeno”.